Leonard, personaggio principale del film di Christopher Nolan Memento, cerca disperatamente di dare un senso alla sua esistenza. La moglie è morta in modo violento. La realtà si è fatta confusa. A causa di un trauma (fisico? psichico?) soffre di un disturbo particolare: non ha memoria breve. Nel giro di dieci minuti dimentica tutto, mentre i ricordi lontani sono perfettamente collocati nella sua mente. Sapere di esistere, conoscere la propria identità, senza però poter gestire la propria vita.
Leonard vive in un incubo, in un groviglio di sensazioni, in un una sorta di dormiveglia esistenziale che lo esclude dal mondo ma che allo stesso tempo gli permette di percepire (o meglio di intuire) il pericolo che regna intorno a lui. Non può però difendersi e ri-conoscere tutti gli sciacalli che approfittano della sua malattia.
Ed allora, come può Leonard cercare di dare un senso alle sue azioni? Scrivere sulla pelle e su mille foglietti le disavventure che gli capitano, annotare indirizzi e targhe di automobili, tatuare sul corpo frasi e riflessioni.
In questo contesto labirintico entra in gioco la fotografia. Polaroid che riportano alla luce facce, situazioni, tensioni. Leonard pensa di poter ricostruire il puzzle della sua tragedia attraverso delle immagini che bloccano semplici istanti; ma mettere insieme tutte le tessere del mosaico in questo modo è impossibile.
La fotografia e la memoria: due strumenti che possono viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda ma che devono per forza essere collegati dalla razionalità e dalla logica. Senza lucidità e capacità di analisi una fotografia rappresenta il nulla, un buco nero in cui colori, volti, oggetti confluiscono senza svelare misteri ed incognite.
Il messaggio che esce fuori da Memento sembra dunque chiaro: la fotografia è un solo mezzo, un prezioso metodo per la conservazione della memoria che però deve essere sempre alimentata da informazioni continue e da approfondimenti. Un individuo che non conosce il mondo e la storia, che non ha rapporti con ciò che gli succede intorno, che non partecipa alla vita sociale del suo paese, che non comunica con il prossimo non è un uomo consapevole; non può agire perché non può pensare.
Così, le immagini che bombardano ogni essere umano, costringendolo ad una sorta di quotidiana overdose mediatica, non servono a dipanare la matassa del delirio esistenziale ma anzi contribuiscono a complicarla ancora di più.
© CultFrame 03/2001
CREDITI
Titolo: Memento / Regia: Christopher Nolan / Sceneggiatura: Christopher Nolan, da un romanzo di Jonathan Nolan / Fotografia: Wally Pfister / Montaggio: Jennifer Chatfield / Interpreti: Guy Pearce, Carrie-Ann Moss, Joe Pantoliano / Produzione: Team Todd / Distribuzione: Istituto Luce / Paese: USA, 2000 / Durata: 114 minuti
SUL WEB
Filmografia di Christopher Nolan