Vita e fotografia. Mostra di Tina Modotti

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

tina_modotti-mani_sul_badileAsciano. Provincia di Siena. Chiesa (sconsacrata) di San Francesco. In questo suggestivo contesto ambientale e architettonico, tra gruppi scultorei barocchi e affreschi, è stata allestita un’ampia mostra dedicata alla fotografa Tina Modotti.

Questo personaggio “transnazionale” non solo è stato un esempio cristallino di impegno politico e sociale ma ha rappresentato soprattutto un modello, quasi sublime, di donna in grado di imporsi attraverso la forza delle proprie idee e il vigore della propria intelligenza in una società maschilista come quella della prima parte del secolo scorso. Tina Modotti però è stata anche una raffinatissima artista che ha avuto la rara capacità di fondere in un unico efficace linguaggio la ricerca poetico-espressiva e l’attenzione verso fattori contenutistici legati alla realtà.


L’esposizione, organizzata dalla libreria Il tempolibro di Siena e dal Comitato Tina Modotti di Udine, ripercorre tutta la sua vita e la sua carriera professionale. Circa un centinaio sono le opere presentate. Per la maggior parte si tratta di scatti realizzati dalla stessa fotografa friulana, ma non mancano lavori molto famosi effettuati del suo compagno Edward Weston e contributi particolari, come alcune immagini tratte da documenti di identità e una selezione di iniziative editoriali a lei dedicate, ormai introvabili.
Il percorso espositivo si sviluppa secondo una linea coerente e razionale che cerca di raccontare il suo intero universo creativo: dalle fotografie “politiche”, dedicate alle riunioni sindacali dei lavoratori messicani, alla documentazione della vita degli operai, dai ritratti ambientati allo studio tutto sociologico di brani della vita quotidiana della gente del popolo, dai cortili vuoti e silenziosi alla rappresentazione antropologica della famiglia contadina, fino agli esperimenti più estetizzanti, ma non leziosi, riguardanti lo studio figurativo delle piante e particolari della mani di sconosciuti in grado di raccontare fatiche e sofferenze.
L’impressione che si ha alla fine di questo viaggio nel mondo di Tina Modotti è quella di essere entrati in contatto con una galassia poetica di altissimo spessore morale e artistico. Passione politica ed elaborazione estetica rappresentano elementi per niente conflittuali nella sua arte, anzi si intrecciano perfettamente formando un tessuto espressivo complesso e stilisticamente pregevole che contribuisce a svelare a pieno la grandezza di una figura femminile tra le più significative del Novecento.


Da sottolineare anche la possibilità di vedere nell’ambito della mostra un’autentica rarità per cinefili e studiosi di storia del cinema: il film The Tiger’s Coat, diretto nel 1920 da Roy Clement, in cui Tina Modotti interpreta il ruolo della protagonista femminile, personaggio che nella finzione porta il suo stesso nome.

©CultFrame 03/2001

 

 

IMMAGINE

Tina Modotti. Mani poggiate sul badile, Messico, 1926

INFORMAZIONI

Tina ModottiVita e fotografia

Dall’8 marzo all’1 maggio 2001

Chiesa di San Franesco, Asciano (SI)

Telefono 057771441

Orario tutti i giorni tranne lunedì

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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