Fiction. Mostra di Michael Ackerman

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

michael_ackermanUna casa, un paesaggio, un mondo fiabesco, popolato di fantasmi. Un volto dall’espressione triste, flussi di fotoni che lo avvolgono, schegge di vita impossibili da decifrare. Una fonte luminosa nel buio più totale, una donna (forse) bloccata in un momento di piacere, forse mentre dorme: la bocca aperta, gli occhi chiusi, i capelli scomposti.

Figure eteree, lampi improvvisi, una realtà sfuggente, incomprensibile, misteriosa, oscura. Allucinazioni, visioni, luoghi e personaggi sconosciuti che si confondono in una rappresentazione indistinta in cui tutto appare privo di consistenza e spessore fisico.


La fotografia di Michael Ackerman racconta, descrive, immagina delle fantasiose avventure, in un processo creativo onirico che trasporta il fruitore in un vortice di sensazioni metafisiche.

Le sue opere si possono vedere ora in una mostra organizzata a Parigi presso la galleria VU. Si tratta di un percorso estremamente interessante e coinvolgente all’interno del suo labirinto espressivo, un universo poetico che, oltretutto, è stato raccolto in un volume intitolato Fiction, pubblicato dalle Editions Delpire.


Michael Ackerman è nato a Tel Aviv nel 1967, ma vive e lavora a New York. E’ certamente una delle figure più interessanti del panorama fotografico internazionale. Ha già al suo attivo uno straordinario libro-reportage realizzato in India: End Time City (Edizioni Scalo) e numerose esposizioni in giro per il mondo (Milano, Berlino, New York, Marsiglia, Rotterdam, Zurigo).

Il suo bianco e nero possiede delle caratteristiche quasi pittoriche, i contorni non sono (quasi) mai netti, tutto è sfumato, la grana dell’immagine molto visibile.

La mostra parigina mette in risalto con grande forza la sua ricerca stilistica, una ricerca individuale che a quanto pare lo sta portando a cercare approdi espressivi sempre più radicali e personali.


Entrando, dunque, nel bello spazio della galleria VU bisogna necessariamente perdersi negli incubi “ackermaniani” senza timore, e successivamente abbandonarsi psicologicamente cedendo alle atmosfere “deliranti” proposte dal fotografo. Le emozioni estetiche per il visitatore, in questo modo, saranno veramente gratificanti.

 


©CultFrame 07/2001

 

 

IMMAGINE

©Michael Ackerman. Agence VU

INFORMAZIONI

Michael Ackerman – Fiction

Dal 18 maggio all’8 agosto 2001

Galerie Vu

2, rue Jules Cousin, Parigi

Telefono +33.0153018581

Orario mercoledì-sabato 14.00-19.00

 

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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