Gaspard Félix Tournachon dit Nadar. Una mostra a Aix-en-Provence

SCRITTO DA
Orith Youdovich

nadar-pichatSi sa, era un uomo stravagante. Amava la vita, la gente. Giornalista, scrittore, caricaturista, critico, viaggiatore, fotografo era appassionato di medicina e attratto dal progresso. I suoi novant’anni sono stati densi di emozioni, di gioia ma anche di forti delusioni e tensioni familiari.

Così è stata l’esistenza tormentata di Nadar, fotografo all’età di trentacinque anni, il primo ad utilizzare la luce artificiale nelle catacombe parigine e a realizzare fotografie aeree dalle mongolfiere. Circondato dagli intellettuali e dagli artisti affascinati dal suo carattere espansivo e passionale, Nadar li ritrae. Prima disegnandoli (Panthéon Nadar), e poi immortalandoli nei suoi vari studi. Poseranno per lui pittori come Gustave Doré, Gustave Courbet, Corot, Edouard Manet e Eugène Delacroix, poeti tra cui Baudelaire e scrittori come Jules Verne e Alexandre Dumas. Non mancheranno i musicisti come Offenbach e Rossini e l’attrice Sarah Bernhardt.


Le Conseil Général de Marseille (città dove Nadar ha vissuto e lavorato in tarda età) ha selezionato dei lavori eseguiti da Nadar, oggi parte della collezione di M. + M. Auer, per esporli alla Galerie d’Art du Conseil Général des Bouches-du-Rhône della cittadina francese di Aix-en-Provence. Fotografie, disegni, giornali dell’epoca, libri originali scritti da Nadar (come “Quand j’étais étudiant” del 1856) nonché lettere scritte di suo pugno sono senz’altro documenti che suscitano emozioni.


nadar_jeuneMolto spazio è dedicato però al fratello minore di Nadar, Adrien e al figlio Paul, tutti e due fotografi in continua competizione con l’affermato maestro. Curiosi i “ritratti” di un montone e di una vacca realizzati a Parigi da Nadar jeune (Adrien) nel 1854 durante un concorso agronomico. Fotografo di acrobati, saltimbanco, cavalli da circo e di cui si conosce soprattutto la serie dedicata al mimo Debureau, Adrien fu uno stretto collaboratore di suo fratello, una ragione per la quale tutt’oggi si indaga sulla paternità di gran numero di immagini fin’ora attribuite a Nadar.


Di minore qualità, ma comunque di notevole interesse, sono le fotografie scattate nell’Atelier Nadar, spesso da impiegati sconosciuti e dal figlio Paul, direttore dello studio dal 1874. Dalla personalità vitale e piena di entusiasmo, Paul seguirà il padre nelle sue passioni e insieme a lui darà l’avvio alla prima intervista fotografica mai realizzata (Nadar intervistava e Paul fotografava), pubblicata su Le Journal illustré nel 1886. Tra i lavori di Paul l’incendio dell’Opéra Comique e la visita dello Zar in Francia ma nella mostra sono esposte solo le scene teatrali e alcuni ritratti di personaggi famosi.


©CultFrame 08/2001

 

 

IMMAGINI

1 Nadar jeune. Une vache et son propriétaire. Paris, 1854
2 Félix Nadar. Madame Pichat. 1855 ca.


INFORMAZIONI

Dal 5 luglio al 30 settembre 2001

Galerie d’Art du Conseil Général des Bouches-du-Rhône / Hôtel de Castillon 21 bis cours Mirabeau / Aix-en-Provence, Francia / Telefono: +33.0442930367

Orario: 10.15 – 12.45 e 13.30 – 18.30 / Ingresso libero

Catalogo: Actes Sud

 

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Orith Youdovich

Orith Youdovich, fotografa, ha abbandonato il reportage sociale per dedicarsi alla fotografia concettuale e da allora dirige il proprio sguardo sul mondo in un continuo processo di analisi del rapporto tra sguardo soggettivo e paesaggio. Svolge attività di ricerca artistica sulla connessione tra fotografia e cinema. Ha esposto in mostre personali e collettive e ha curato esposizioni per Festival di fotografia italiani. E' co-autrice del volume "Il vento e il melograno - Fotografia Israeliana Contemporanea", del saggio "Cosa devo guardare – Riflessioni critiche e fotografiche sui paesaggi di Michelangelo Antonioni" (Postcart, 2012). Curatrice e giornalista, ha curato mostre di fotografia e dal 2009 al 2018 è stata Direttore responsabile della testata giornalistica Punto di Svista – Arti Visive in Italia.

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