In the American West ⋅ Mostra di Richard Avedon

SCRITTO DA
Orith Youdovich
© Richard Avedon. Roberto Lopez. Oil Field Worker. Lyons, Texas. September 28, 1980

Sfondo bianco e spoglio. La pelle candida del torso nudo e della testa rasata di Ronald Fischer, apicoltore, ospita un numero consistente di api nere, irregolarmente sparse sulla superficie viva, spalmata di feromone di ape regina. Questo ritratto, ideato ed eseguito da Richard Avedon, fa parte del più ampio progetto intitolato In the American West, oggi in mostra al Kunstmuseum di Wolfsburg in Germania.

È il 1979 quando l’artista newyorkese intraprende un viaggio lungo cinque anni per dare corpo e visibilità all’esistenza di una classe operaia nascosta nel cuore del West americano. Cinque anni durante i quali Avedon ha incontrato e fotografato dei personaggi scovati negli angoli bui e anonimi degli Stati Uniti. A questi ultimi ha regalato un momento di “celebrità”, mentre all’America ha fornito un’opportunità di confrontarsi con le parti oscure della società.

I volti scavati, i tratti duri e le mani segnate dei minatori, dei camerieri e dei vagabondi, dei disoccupati e dei contadini sono testimoni di una ardua sopravvivenza quotidiana. Braccia incrociate, oppure semplicemente in tasca, capelli spettinati, magliette macchiate, spalle curve, facce nere di carbone, sguardo in macchina. Così si presentano le figure di Avedon: tutt’altro che stereotipate. Al contrario queste persone sono rappresentate nella loro unicità, come protagoniste delle loro realtà individuali. Fotografati di giorno, all’aperto, con la luce diffusa, i soggetti di Avedon sono riservati, possiedono uno sguardo tutto interiore, ben lontani dalle celebrità e dagli ambienti in cui regnava la bellezza immortalata dall’artista newyorkese nei primi anni del suo lavoro. Ne risultano ritratti suggestivi, presentati in grande formato, che costringono il fruitore ad un confronto con una realtà dalla quale non può fuggire.

© Richard Avedon. Clarence Lippard. Drifter. Sparks, Nevada. August 29, 1983

Sono immagini scomode, che hanno generato le reazioni contrariate di alcuni critici e colleghi di Avedon, i quali lo hanno accusato di aver strumentalizzato i suoi personaggi per fini puramente commerciali.

Il catalogo della mostra allestita nel 1994 al Palazzo Reale di Milano riporta le parole del fotografo McDarrah apparse su Photo District News: “C’è qualcosa di estremamente crudele, perfino degenerato, nel mettere in posa un paziente spastico, un agricoltore storpio, un prigioniero sfregiato da lama e monco, un patetico derelitto alcolizzato, tutto per produrre sensazionali ritratti… Questa è une morbosa collezione che esprime le paure interiori e i terrificanti incubi di Avedon”.

© CultFrame 11/2001

INFORMAZIONI
Dal 19 settembre 2001 al 6 gennaio 2002
Kunstmuseum Wolfsburg / Porschestrasse 53, Wolfsburg (Germania) / Telefono: +49.536126690
Orario: mercoledì – domenica 11.00 – 18.00 / martedì 11.00 – 20.00 / chiuso lunedì
Biglietto: intero 5 euro / ridotto 3 euro

SUL WEB
The Richard Avedon Foundation
Kunstmuseum Wolfsburg

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Orith Youdovich

Orith Youdovich, fotografa, ha abbandonato il reportage sociale per dedicarsi alla fotografia concettuale e da allora dirige il proprio sguardo sul mondo in un continuo processo di analisi del rapporto tra sguardo soggettivo e paesaggio. Svolge attività di ricerca artistica sulla connessione tra fotografia e cinema. Ha esposto in mostre personali e collettive e ha curato esposizioni per Festival di fotografia italiani. E' co-autrice del volume "Il vento e il melograno - Fotografia Israeliana Contemporanea", del saggio "Cosa devo guardare – Riflessioni critiche e fotografiche sui paesaggi di Michelangelo Antonioni" (Postcart, 2012). Curatrice e giornalista, ha curato mostre di fotografia e dal 2009 al 2018 è stata Direttore responsabile della testata giornalistica Punto di Svista – Arti Visive in Italia.

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