Anna Gaskell. Una mostra a Rivoli

SCRITTO DA
Rosa Maria Puglisi

anna_gaskell-resemblance1Al terzo piano del Castello di Rivoli, fotografie di vari formati, ordinate come in una quadreria, danno luogo al racconto frammentario, e concitatamente privo d’ordine cronologico, di uno strano rito collettivo. Un senso di mistero alberga in queste immagini di Anna Gaskell.

Inquadrature ravvicinate dai tagli stretti e un’illuminazione dura da film noir insinuano inquietudine al cospetto del gruppo di giovani donne riprese nelle diverse fasi di un’operazione di assemblaggio, che s’intuisce un’immagine dopo l’altra, essere quello di un corpo umano. Il topos della creazione d’un essere artificiale, attraversa quasi due secoli di letteratura dal romanzo gotico alla fantascienza e, ravvivato nel nostro immaginario da molte suggestioni cinematografiche, acquista oggi nuove implicazioni alla luce di scoperte della biotecnologia, che preludono alla possibilità di una clonazione umana.


Resemblance (Somiglianza) è il titolo di questo recente lavoro di Gaskell, che s’inserisce in un suo ciclo di riletture, in chiave affatto originale, di celebri testi letterari fantastici (da “Alice nel Paese delle Meraviglie” a “Eva Futura”) e sembra trarre particolare spunto, come rivela il titolo dell’installazione Building Olympia (Costruendo Olympia) che lo affianca, da “Der Sandmann” di E.T.A. Hoffmann. Anche in questo caso la “creatura” dell’esperimento, drammaticamente inscenato (suggerito, non esplicitamente narrato) dalle adolescenti modelle dell’artista americana è di genere femminile e per di più del tutto “somigliante” alle proprie creatrici.

 

anna_gaskell-resemblance2Come in precedenti opere, l’artista pone l’accento sull’ambiguità delle sue “attrici” e della loro “azione”: l’adolescenza delle protagoniste implica tanto una ricerca d’identità di genere quanto, come di consueto nei suoi progetti, una presunta ingenuità, riguardo alla quale è insinuato il dubbio. Il senso d’intrigo e malessere pervade l’intera opera, pur non riuscendo a trovare la sua esplicitazione né in un’oscurità dei toni (le foto hanno sempre colori caldi), né in immagini cruente (tutto sembra anzi lindo ed asettico), elementi questi che ne accrescono semmai l’equivocità e la teatralità. L’intreccio rimane aperto, come la sua interpretazione; l’unica cosa data in questa mostra, nelle immagini come nell’installazione, è la “circolarità” senza fine dell’incompiutezza: la vanità del tentativo di creare il proprio archetipo.


©CultFrame 12/2001


IMMAGINI

1 Anna Gaskell. Untitled 73 (resemblance), 2001

2 Anna Gaskell. Untitled 71 (resemblance), 2001


INFORMAZIONI

Dal 17 ottobre 2001 al 13 gennaio 2002

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea / Piazza Mafalda di Savoia, Rivoli (TO) / Telefono: 0119565280

Orario: martedì – venerdì 10.00 – 17.00 / sabato e domenica 10.00 – 19.00

Biglietto: intero 6.19 euro / ridotto 4.13 euro

 

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Immagini e disegni di Anna Gaskell

Castello di Rivoli

 

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