Dalla parte dell’ombra – Un’anima di donna in fuga dal Novecento. Un libro di Annemarie Schwarzenbach

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

anne_marie_schwarzenbachAlta, sottile, altera, portamento elegante. Acconciatura maschile, sguardo efebico e profondo. Un vero e proprio androgino: affascinante e immerso nella cultura.

Annemarie Schwarzenbach è stata, purtroppo, una meteora dell’arte, della letteratura e del giornalismo dell’Europa della prima metà del XX secolo.

Scrittrice e fotografa molto dotata, ha fatto della sua brevissima vita (è morta a trentaquattro anni a causa di un banale incidente) un intenso e trasgressivo viaggio umano ed interiore. Non nascose mai la sua omosessualità, anzi la “utilizzò” come arma di seduzione intellettuale e come elemento di differenziazione da quella massa borghese centro-europea che favorì l’ascesa al potere in Germania del nazismo. E contro il potere nazista si schierò subito in maniera netta e durissima.

La sua esistenza fu contraddistinta anche da amori travolgenti, come quello con Erika Mann (figlia di Thomas), e da meravigliosi viaggi esotici che la portarono in un periodo decisamente inadatto a questo tipo di imprese ad esplorare territori non proprio consigliabili per una donna dell’epoca.
Queste lunghe peregrinazioni, queste “fughe-non fughe” verso mondi alternativi e pieni di attrattive storiche ed artistiche, nonché etno-antropologiche, sono state al centro di una raccolta di reportage di straordinaria bellezza ora pubblicati in Italia da Il Saggiatore con il titolo di Dalla parte dell’ombra.
La Turchia, la Russia, la Siria e la Georgia. Ed ancora: il Marocco e il Congo belga, fino alla Persia e all’Afghanistan. Tutti questi paesi sono raccontati e descritti in maniera lucida e coinvolgente. Attraverso le sue parole è possibile percepirne gli odori, sentire i rumori e le diversità linguistiche.


Ad accompagnare i testi scritti sono circa novanta immagini realizzate in gran parte dalla stessa Schwarzenbach, la quale affiancò sempre alla scrittura creativa e giornalistica il “lavoro” di fotografa.
I suoi scatti sono densi di una tragica e sentita umanità. Povera gente davanti alla fortezza Sultan Han presso Kaysery (Turchia), una giovane donna che lava i panni nelle acque del Tigri vicino a Bagdad (Iraq), un bambino disteso per terra a Tiblisi (Georgia), un venditore di pane per le strade di Kabul (Afganistan). L’obiettivo fotografico di Annemarie Schwarzenbach appare sempre attaccato alla realtà; documenta la sofferenza; mostra la vita di popolazioni le cui tradizioni sembrano così lontane e diverse da quelle europee. Il suo è uno sguardo legato agli aspetti sociali del soggetto rappresentato; la sua fotografia non è mai estetizzante, anzi appare concentrata sul contenuto visivo, inteso come strumento di rappresentazione della condizione umana.

Anche nei suoi lavori effettuati negli Stati Uniti d’America è riscontrabile chiaramente questa tendenza sociale. Non emerge la potenza economica nascente del colosso americano ma si vedono semplici persone che aspettano davanti all’ufficio di collocamento, operai che lavorano o famiglie afroamericane che raccolgono il cotone.


Annemarie Schwarzenbach restituiva con le sue fotografie al mondo il senso di un dolore esistenziale invisibile ai più, anonimo, devastante e rimosso. Un dolore che il suo sguardo severo riusciva sempre a trasformare in rigorosa dignità.


©CultFrame 01/2002

 

 

CREDITI

Dalla parte dell’ombra – Un’anima di donna in fuga dal Novecento / Autore: Annemarie Schwrzenbach / Editore:Il saggiatore, 2001 / 414 pagine / 90 immagini / 19,63 euro

 

LINK

Casa editrice Il Saggiatore

 

INDICE DEL LIBRO

 

Prefazione di Tina D’Agostini

Scrivere e fotografare / Intervista senza reporter / Immagini come document: la rivista Life
Asia Minore 1933-1934 / Volo notturno sul deserto / Ankara in festa / Sulla rocca di Aleppo / In viaggio per Damasco

Russia 1934 / Appunti sul Congresso degli scrittori di Mosca / Pioggia di Tbilisi

Persia 1934-1935 / Fino al confine russo-persiano / La città / Visita a un persiano di campagna

USA 1936-1937 / Max Meister diventa un “caso” negli Stati Uniti: l’avventuroso destino di un emigrante senza documenti / Il predicatore radiofonico

Germania-Baltico 1937 / Brevi incontri in Germania / Brei incontri a Danzica / Diario baltico

USA 1937-1938 / Oltre New York / La “città di ferro” d’America / Un articolo fa scalpore / Boscaioli, minatori, contadini e una fattoria nelle montagne del Tennessee / Sciopero a Lumberton / Il lato d’ombra di Knoxville / “… per l’onore degli stati americani del Sud.”

Austria-Cecoslovacchia 1938 / L’Austria è radicalmente cambiata / Arresti di massa tra gli ufficiali austriaci: nazionalsocialismo senza maschera? / Un paio di scarpe cade nell’Inn / Sciopero involontario dei corrispondenti di Praga

Afghanistan 1939-1940 / La steppa / Il mese della pace / Notizie dall’Europa / Mobilitazione a Kabul / Nel giardino delle belle ragazze di Kaisar / Il chador / Tre volte l’Hindu Kush / Sette confini russi / L’incendio dellOrazio

USA 1940-1941 / Verso occidente / Diario americano: l’esposizione mondiale / Carson McCullers / La Svizzera, il paese che non ha mai sparato un colpo / Charlie Chaplin: Il grande dittatore / Una personalità americana: Dorothy Thompson / Le bianche pianure…

Congo belga 1941-1942 / Diario di bordo / Da qualche parte nell’Africa occidentale francese / Piccolo diario del Congo: addio a Léopoldville / Incontro con la giungla

Marocco 1942 / Marocco: il tempo del raccolto / Una notte di luna nella Chellah

Postfazione / “Si scrive di ciò che ci preme”

Appendice / Nota dei curatori / Note ai testi / Note alle fotografie

 

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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