Photographs and Videos. Mostra di Teresa Hubbard e Alexander Birchler

SCRITTO DA
Orith Youdovich

hubbard-birchler-eightL’obiettivo parte da un angolo buio di un magazzino abbandonato e continua il suo cammino nello spazio accarezzando vari oggetti sparsi. Bottiglie di birra, piatti, gadget, una sedia, un divano e alcuni strumenti musicali vengono man mano illuminati. La macchina da presa procede il suo percorso fino ad uscire fuori e a scoprire, nel cortile, una giovane donna che lancia dei sassi. Mentre si sente il rumore di vetri rotti e l’abbaio di un cane, dei ragazzi, ora presenti all’interno della casa e ignari dell’accaduto, suonano e chiaccherano. La donna, invece, sparirà nel nulla per poi riapparire nelle scene che ritorneranno all’infinito grazie al montaggio ad anello realizzato da Teresa Hubbard e Alexander Birchler.


I due videoartisti hanno elaborato in Detached Building le atmosfere inquietanti di due scene divise fisicamente (ma allo stesso tempo collegate) da un muro sottilissimo e idealmente connesse tra loro grazie ad un piano sequenza e alla colonna sonora. In questo modo sono riusciti a rappresentare l’angoscioso distacco tra due realtà contemporanee che si sfiorano ma che non si incontrano mai.

Questo video, che ha il sapore tecnico de Il nodo alla gola di Alfred Hitchcock e che strizza l’occhio al memorabile piano sequenza di Professione reporter di Michelangelo Antonioni, è ora visibile al huis Marseille, Foundation for Photography di Amsterdam. L’evento, insieme ai lavori fotografici del duo americano/svizzero, rivela la loro ricerca espressiva e la loro riflessione sul rapporto esterno-interno, uomo-donna, gruppo-individuo, luce-buio, presenza-assenza.


hubbard-birchler-detached_buildingSituazioni cariche di tensione colpiscono lo spettatore anche in Eight, il secondo lavoro in mostra, i cui fattori principali sono le aspettative disilluse, la melanconia, il fallimento e soprattutto la fragilità dell’infanzia.
E’ l’ottavo compleanno di una bambina dallo sguardo triste, rimasta sola a causa della pioggia che ha bruscamente interrotto la sua festa. Nel giardino, resti di cibo su una tavola imbandita, decorazioni e lampade colorate hanno lasciato il segno di un banchetto gioioso appena consumato. La ragazzina, in un movimento senza fine, spezzato solo da due primi piani del suo volto, esce dalla casa per tagliarsi una fetta di torta. Poi rientra per ripararsi.

Fluidità rassicurante e frammentazione spiazzante accrescono il sentimento di frustrazione in Eight, storia circolare raccontata all’infinito e da varie prospettive, ambientata in spazi che suggeriscono un passaggio inninterotto tra mondo interiore ed esteriore.


©CultFrame 01/2002

 

 

IMMAGINI

1 Teresa Hubbard e Alexander Birchler. Eight, 2001
2 Teresa Hubbard e Alexander Birchler. Detached Building, 2001


INFORMAZIONI

Dall’1 dicembre 2001 al 24 febbraio 2002

huis Marseille / Keizersgracht 401, Amsterdam / Telefono: 205318989

Orario: martedì – sabato 11.00 – 17.00 / chiuso domenica

Biglietto: 2,50 euro

Catalogo: Ed. Martin Hentschel

 

CREDITI

Video: Eight, 2001 / Durata: 3’35”, loop

Video: Detached Building, 2001 / Durata: 5’38”, loop

 

LINK

huis Marseille, Amsterdam

 

Condividi
Orith Youdovich

Orith Youdovich, fotografa, ha abbandonato il reportage sociale per dedicarsi alla fotografia concettuale e da allora dirige il proprio sguardo sul mondo in un continuo processo di analisi del rapporto tra sguardo soggettivo e paesaggio. Svolge attività di ricerca artistica sulla connessione tra fotografia e cinema. Ha esposto in mostre personali e collettive e ha curato esposizioni per Festival di fotografia italiani. E' co-autrice del volume "Il vento e il melograno - Fotografia Israeliana Contemporanea", del saggio "Cosa devo guardare – Riflessioni critiche e fotografiche sui paesaggi di Michelangelo Antonioni" (Postcart, 2012). Curatrice e giornalista, ha curato mostre di fotografia e dal 2009 al 2018 è stata Direttore responsabile della testata giornalistica Punto di Svista – Arti Visive in Italia.

Articoli correlati

Previous
Next

1

About

New CULTFRAME – Arti Visive rappresenta la naturale evoluzione della precedente rivista fondata nel 2000. Vuole proporre ai lettori un quadro approfondito della realtà creativa italiana e internazionale. L’intenzione è quella di cogliere ogni nuovo fattore che possa fornire sia agli appassionati che agli addetti ai lavori un affresco puntuale e moderno riguardo gli sviluppi odierni delle Arti Visive.

3

COPYRIGHT © 2024 CULTFRAME – ARTI VISIVE.
TUTTI I DIRITTI RISERVATI. AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI ROMA N. 152 DEL 4 MAGGIO 2009