Art is the Better Life ⋅ Trash & Roses ⋅ Mostra di Urs Lüthi

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis
© Urs Lüthi. "Trash & Roses"

Artista attivo ormai da alcuni decenni, presente nell’ambito del padiglione svizzero all’ultima Biennale di Venezia, Urs Lüthi ha effettuato un percorso espressivo in cui la sua figura è stata spesso al centro dell’atto creativo, dagli autoritratti fotografici al travestimento, fino alla realizzazione di un calco della sua testa. La sua è stata sempre un’indagine che ha riguardato i meccanismi della società contemporanea, l’analisi dei certi fenomeni di massa e dei risvolti legati a concetti come il tempo liberato e l’organizzazione della vita nell’ambito del quotidiano.

Una delle ultime elaborazioni di Lüthi è un’opera suddivisa in due distinte sezioni: una predisposta presso la Galleria Gianluca Collica di Catania (fino al 16 aprile), comprendente cinque stampe digitali, 9 video e pittura murale, ed un’altra ospitata nei locali della Galleria Primo Piano di Roma (fino al 19 aprile), basata su un’installazione composta da due stampe digitali, due video e pittura murale.

L’allestimento romano occupa interamente una sala dell’associazione culturale Primo Piano (dove si possono trovare raffinatissimi libri e cataloghi d’arte). Su una parete completamente gialla campeggia la scritta Art is the Better Life. Ai lati di questa frase due monitor mandano costantemente le immagini di altrettanti identici video. Di fronte, due stampe propongono immagini di spazzatura e di rose. Il senso di questa contrapposizione risiede in una sorta di sintesi della storia di Lüthi e nella rielaborazione di alcune tematiche relative al trash, inteso come elemento entrato a far parte dell’universo poetico di numerosi artisti, cineasti e fotografi contemporanei.

Il video proiettato riguarda proprio lo stesso autore, ripreso mentre è intento a svolgere un lavoro assolutamente casalingo e banale: rimettere a posto un armadio. Calzoni corti, maglietta e scarpe da ginnastica, Lüthi esegue dei gesti lentissimi, “ponderati” ed ossessivi. Sposta vestiti e biancheria, cerca nuove sistemazioni, si gira e si rigira compiendo azioni ripetitive e grottesche. Alla fine tutto si conclude. Miracolosamente ogni abito è entrato nell’armadio, ma ciò che resta è una sensazione di vuoto, una sorta di materializzazione del nulla.

Video pieno di sottile ironia e di senso del grottesco, quest’opera mette il fruitore in contatto con l’assurdità dei comportamenti umani, con la frustrante vacuità dell’iterazione delle operazioni giornaliere. Tutto appare insensato, sospeso in una situazione di automatismo riflessivo in cui non conta capire cosa si stia facendo quanto, piuttosto, agire per evitare il confronto con l’abisso del nulla. Nel video dell’installazione Art is the Better Life – Trash & Roses, Urs Lüthi ci parla dunque della tragica inutilità delle nostre decisioni e della coazione a ripetere determinata in ognuno di noi delle regole della società.

© CultFrame 03/2002

INFORMAZIONI

Dal 19 febbraio al 19 aprile 2002
Galleria Primo Piano / Via Panisperna 203, Roma / Telefono: 064880309
Orario: tutti i giorni 17.00 – 20.00 / chiuso domenica e lunedì
Biglietto: Ingresso libero

Dal 16 febbraio al 30 aprile 2002
Galleria Gianluca Collica / Via di Sangiuliano 219, Catania / Telefono 095315371
Orario: tutti i giorni 10.00 – 13.00 e 17.00 – 20.00 / chiuso domenica e lunedì / Ingresso libero

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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