Visioni elettroniche. L’oltre del cinema e l’arte del video. Un libro di Sandra Lischi

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

sandra_lischi-visioni_elettronicheIn questi ultimi anni le pubblicazioni relative alla videoarte, alle tecniche espressive elettroniche e al mondo del digitale, fino a qualche tempo fa rarissime, sono diventate decisamente più frequenti. D’altra parte l’uso del mezzo elettronico e delle nuove tecnologie ha evidenziato un’evoluzione straordinariamente veloce e dinamica delle pratiche creative, sia nelle sue forme concrete che nei suoi percorsi teorici.


Uno dei volumi più completi riguardo queste tematiche si intitola Visioni elettroniche ed è stato proposto sul mercato dalla Scuola Nazionale di Cinema (ex Centro Sperimentale di Cinematografia), ente culturale italiano che sotto la presidenza di Lino Miccichè (inspiegabilmente non riconfermato dal governo in carica) aveva saputo riportare in vita con successo l’attività editoriale della Scuola.

Autrice del saggio, il cui sottotitolo è L’oltre del cinema e l’arte del video, è Sandra Lischi, docente di Teoria e tecnica dei mezzi di comunicazione audiovisiva presso l’Università di Pisa.


“Il video è tempo”. Questa brevissima frase riportata nelle prime pagine del libro è stata pronunciata da Nam June Paik, maestro e caposcuola del settore in questione, il quale fin dall’inizio della sua carriera, avvenuta diversi decenni fa, si è interrogato sulla natura di questo “sistema” che si differenziava dal cinema perché “tutto si produce a cominciare da un intreccio elettronico artificiale”.

Ma cosa è veramente la videoarte? Cosa rappresenta questo mezzo di espressione? Queste due domande sono alla base del discorso critico di Sandra Lischi, la quale in apertura del primo capitolo sostiene come il termine video sia “vago, ambiguo, carico di molti significati diversi…”.

Per cercare di risolvere queste problematiche di carattere teorico, la saggista ha effettuato un lavoro di identificazione e di analisi delle ricerche individuali di alcuni artisti che si sono cimentati in questo campo. Nel suo lavoro la studiosa ha rintracciato molti elementi di novità ma anche punti di incontro tra questa disciplina e il cinema sperimentale e le avanguardie storiche della prima parte del Novecento.


Diversi sono i video analizzati e i nomi presi in esame: dall’israeliana Irit Batsri al cineasta inglese Peter Greenaway, dalle produzioni di Studio Azzurro all’italiano Gianni Toti, fino ai pionieri della videoarte Woody e Steina Vasulka.

Estremamente utili in conclusione le schede biografiche di alcuni importanti autori e una bibliografia generale ampia e dettagliata.


©CultFrame 03/2002

CREDITI

Visioni elettroniche –  L’oltre del cinema e l’arte del video / Autore: Sandra Lischi / Editore: Fondazione Scuola Nazionale di Cinema / Collana: Biblioteca di Bianco e Nero Documenti e Strumenti, 2001 / 206 pagine / Prezzo: 18,59 euro

 

LINK

Scuola Nazionale di Cinema

 

INDICE DEL LIBRO

 

Premessa

1. Immagini oltre. Il video, le arti, i media
Fra scrittura del movimento e visione a distanza / Il video è tempo? / Il dialogo col cinema / Immagini come musica / … e immagini come pittura / Pensieri a confronto / Lettura di opere / Les Loups, di Francisco Ruis de Infante (1995) / Art of Memory, di Woody Vasulka (1987) / Riferimenti bibliografici

2. Trame elettroniche. Narrazioni infrante, storie di forme, “poetroniche”
Avventure di pixel / Significare, sognificare / Blanchot, Joyce, Duras / Videogrammatica della fantasia / Poesia elettronica / … e poetronica / Lo schermo scritto / Pensieri a confronto / Lettura di opere / A TV Dante, di Peter Greenaway e Tom Phillips (1985-1989) / Corps flottants, di Robert Cahen (1997) / Riferimenti bibliografici

3. Sguardi sul mondo. Pensieri, scienza, documenti oltre i generi e i media
Video is not Tv / Ecologia dei media / Verso una videosaggistica? / Immaginari scientifici / Oltre il documentario / Pensieri a confronto / Lettura di opere / Gramsciategui ou les poesimistes – Deuxiéme cri, di Gianni Toti (1999) /
These are not my images (neither there nor here), di Irit Batsry (2000)

4. Videocittà. Sinfonie urbane elettroniche
La città-occhio / Videopolis / Suoni urbani / Città anteriori / Occhi invisibili / Città sognate, danzate, paraboliche / Pensieri a confronto / Lettura di opere / Planetopolis, di Gianni Toti (1994) / Città d’ambra, di Jem Cohen (1999) /
Riferimenti bibliografici

5. Storie di schermi. Modi e spazi della visione elettronica
La scatola luminosa / Proiezioni / Il teatro dell’occhio / Lo schermo stretto / Pensieri a confronto / Lettura di opere / Totale della Battaglia, di Studio Azzurro (1996) / Riferimenti bibliografici

Appendice
Schede dei video analizzati / Nota informativa sulla reperibilità dei video / Note sui principali autori citati / Bibliografia generale

Indice dei nomi

 

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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