Barboni che dormono su una panchina, un uomo che trasporta carne da macello, pompieri all’opera, un corpo disteso per terra immerso in un lago di sangue, una donna arrestata. Ed ancora: spogliarelliste, bevitori di birra, travestiti, poveri ed emarginati di ogni genere.
Lo sguardo attento, acuto ed implacabile di Weegee per almeno un paio di decenni seppe raccontare l’America agli americani come nessuno fu capace di fare. Il suo mondo espressivo anarcoide e rivoluzionario si scontrava ferocemente con l’iconografia hollywoodiana che intendeva restituire ai cittadini un’immagine degli USA in cui era tassativamente vietato far vedere gli “altri”, la faccia oscura della società, il rovescio della medaglia di un mondo patinato, in cui la felicità era “imposta” per decreto.
Weegee e la sua macchina fotografica erano invece dovunque. Il piccolo reporter originario di uno sperduto villaggio ebraico-austriaco era allergico al conformismo perbenista che imperversava oltreoceano; volava nella notte come un fantasma, arrivava sempre prima della polizia, scovava la vita, il dolore e la solitudine nel sottobosco newyorkese. Proprio New York, dunque, fu il palcoscenico ideale per le sue scorribande visive, per i suoi reportage mordi e fuggi, per la realizzazione del suo desiderio ossessivo di documentare la morte e al sofferenza.
Ricostruisce con molta precisione questo percorso umano ed artistico un bel catalogo pubblicato nel 2000 da Schirmer Art Books. Si tratta di un libro in cui sono presentati oltre trecento scatti in bianco e nero, effettuati in circa venticinque anni di lavoro.
Weegee’s New York Photographs 1935 – 1960, questo il titolo, riassume la vicenda creativa di un autore che ha sempre voluto raccontare ciò che ai suoi connazionali veniva nascosto: storie e tragedie che avvenivano a poche centinaia di metri dalle strade della rutilante Manhattan.
Nelle opere proposte in questo volume non c’è mai un compiacimento estetico, né morbosa furbizia. Quello di Weegee appare come un lavoro “sporco” e indispensabile, “cinico” ma fondamentale per comprendere la complessità dell’esistenza.
Il racconto per immagini della New York di qualche anno fa realizzato da questo celebre fotografo, sempre con un grande sigaro in bocca, è preceduto da un saggio introduttivo che cerca di evidenziare il carattere del personaggio e da alcune interessanti note biografiche.
©CultFrame 04/2002
CREDITI
Titolo: Weegee’s NewYork – Photographs 1935 – 1960 / Immagini: Weegee / Introduzione: John Coplans / Editore: Schirmer Art Books, 2000 / 335 pagine / 29,95 euro
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CULTFRAME. Action-Photography – Vintage Prints 1939-1950. Mostra di Weegee