Siberia. Basta il solo nome a evocare un lungo brivido di freddo. Terra di confine di cui immaginiamo gli spazi immensi, il gelo quasi perenne, il silenzio ovattato degli spessi strati di neve. Questa severa ed enigmatica regione può ora apparirci meno astratta grazie all’obiettivo di Giuseppe Tornatore, regista che per questa occasione flirta con il suo primo amore, la fotografia, immortalando Novij Urengoi, città di centomila anime senza confini e senza passato, nata vent’anni fa attorno a immensi giacimenti di metano nella regione dello Yamal. Una città favolosa i cui abitanti hanno in media meno di trent’anni: un caso unico al mondo.
Stuzzicato da questa realtà sospesa nel tempo e nello spazio, Tornatore ha voluto raccontarne la vita attraverso le splendide immagini in bianco e nero che la Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino ospita dal 19 giugno al 25 agosto 2002. Più di duecento foto con cui il nostro regista, abbandonando momentaneamente il montaggio de La leggenda del pianista sull’oceano (1999), ha curiosato nelle case, nei mercati, negli ospedali, nelle fabbriche, in ogni angolo della quotidianità per restituircela più viva e pulsante di quanto l’immaginario collettivo non sia solito credere. Egli ha compiuto un doppio viaggio, quello aereo, che dall’Italia l’ha portato in mezzo alla tundra, e quello personale a ritroso nel tempo, che gli ha permesso di riassaporare l’emozione della giovinezza spesa in giro a rubare immagini con la sua amata Rolleicord, anni pieni di attese e appostamenti per studiare le espressioni e i movimenti della gente, per soddisfare la curiosità verso il mondo siciliano che lo circondava, intriso di mito e magia.
Le fotografie, accompagnate dal testo di Emilio Tadini, testimoniano come egli si sia guardato attorno avidamente per non perdersi nessun particolare del fantastico spazio siberiano, curando questi scatti con la stessa precisione dedicata alle sue pellicole.
Affascinanti sono le strade, immerse nel bianco candido della neve, solcate dai passanti che si recano a fare la spesa, misteriosi e gentili i volti dei nomadi nel loro accampamento oltre il circolo polare artico, curiose le espressioni dei bambini mentre leggono, giocano o fissano l’obiettivo. La quotidianità è stata catturata da singolari angolazioni a testimoniare come questa città sia anche una sorta di fortezza dotata dei suoi avamposti: le stazioni di pompaggio del metano, i tubi che si snodano nel terreno, le cabine in alluminio in cui lavorano i tecnici e gli operai, architetture industriali che si dissolvono improvvisamente nella tundra silenziosa, come se Novij Urengoi non avesse né periferie né dintorni.
L’obiettivo di Tornatore si intrufola tra gli abitanti puntando ora verso un’anziana signora alla fermata dell’autobus con le spalle rivolte allo sconfinato deserto di neve, ora verso un ragazzo impegnato in un’animata conversazione dentro una cabina telefonica, ora verso una donna addormentata sulla fredda corriera, tutti assolutamente perfetti, lì dove si trovano, per una fotografia. In molti scatti esplode prepotentemente la natura: la taiga, le foreste smisurate, i fiumi grandi e tortuosi che le attraversano, porzioni di globo in cui l’occhio si perde e si rivela insufficiente a coglierne l’immensità.
Certamente questa mostra può rappresentare per il pubblico, così come è stato per Tornatore, una “meravigliosa distrazione” – il commento è suo – per avvicinarsi ai confini delle storie che lui ama raccontare e noi ascoltare.
A cura di Frameonline
CultFrame 06/2002
IMMAGINI
Fotografie di Giuseppe Tornatore
INFORMAZIONI
Dal 19 giugno al 25 agosto 2002
Palazzo Bricherasio / Via Teofilo Rossi Angolo Via Lagrange, Torino / Telefono: 011.5711811
Orario: martedì – domenica 16.00 – 19.00 / giovedì 16.00 – 23.00 / chiuso lunedì
Biglietto: intero 6,20 euro / ridotto 4,20 euro
Catalogo: Electa, Milano
SUL WEB
Filmografia di Giuseppe Tornatore
Palazzo Bricherasio, Torino