Il fluire delicato di un corso d’acqua, la lenta concatenazione di gocce che si inseguono senza soluzione di continuità, il rumore della natura, il morbido sibilo del vento.
La parola e l’immagine collocate in un territorio espressivo altissimo, enigmatico e profondo, nel quale la ricerca del senso della vita, il significato assoluto della morte, la religiosità e la sacralità dell’esistenza ma anche il mistero, il dubbio e la paura si mescolano creando un sistema di segni, un codice di comunicazione.
C’è un fattore estetico in ciò, il desiderio della rappresentazione dell’armonia e della bellezza ma anche la potente ed inarrestabile forza delle emozioni umane, la debolezza e il sogno.
Il cinema di Andrej Tarkovskij ha rappresentato per l’arte del XX secolo un reale e dirompente strumento di interpretazione della condizione umana, della sofferenza e del desiderio di conoscenza. Sullo sfondo l’amore per la terra, la madre patria, una Russia magica e labirintica, in cui l’ossessione poetica si stempera nella dimensione dei sentimenti puri e dolcemente travolgenti.
Le inquadrature tarkovskijane sono sempre sconvolgenti a causa della loro complessità contenutistica. Le immagini dei capolavori del maestro russo comunicano un’inquietudine piena di tensione, tensione raffigurata anche nella chiave simbolica della composizione e dell’impostazione fotografica. Elementi, questi, che incredibilmente sono rintracciabili anche nello splendido volume intitolato Luce istantanea, pubblicato dalle Edizioni della Meridiana.
Si tratta di un libro fotografico, basato su scatti effettuati da Andrej Tarkovskij con una polaroid. Scie esistenziali, echi di una vita immersa nella natura, ritratti, interni di abitazioni, cimiteri, vasi e fiori, luoghi apparentemente sconosciuti, volti. L’indagine dell’autore di Solaris è intima ed onirica. Molte situazioni richiamano alla mente del fruitore le sequenze di film come L’infanzia di Ivan, Lo specchio e Sacrificio. La presenza del cane, figura metaforica tipica di tutto il suo cinema, le ombre e la nebbia, una luce giallastra diffusa e molto calda. La sostanza del suo universo creativo è tutto racchiuso nelle oltre sessanta fotografie che compongono il racconto visivo di questo volume.
In Luce istantanea è testimoniato anche il lungo e commovente rapporto che Tarkovskij ebbe con l’Italia, paese nel quale visse dopo il suo distacco dall’Unione Sovietica.
Le polaroid realizzate nell’antichissima “piscina” situata al centro di Bagno Vignoni, meraviglioso borgo medievale in provincia di Siena, fanno tornare in mente uno dei brani più intensi di tutto il suo percorso filmico, brano contenuto in Nostalghia e girato utilizzando lentissime e delicate carrellate laterali.
©CultFrame 02/2003
CREDITI
Luce istantanea / Autore: Andrej Tarkovskij / Cura: Giovanni Chiaramonte e Andrej A. Tarkovskij / Introduzione: Tonino Guerra / Editore: Edizioni della Meridiana, 2002 / Collana: Stalker / 135 pagine / 26,00 euro
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Filmografia di Andrej Tarkovskij
INDICE DEL LIBRO
Tonino Guerra / Un tenero addio
Andrej Tarkovskij / Russia
Andrej Tarkovskij / Italia
Giovanni Chiaramonte / L’immagine come ricordo
Didascalie / Fonti / Biografie