Comicità e stile, regia professionale e imprevedibili variazioni formali, perfetta organizzazione del ritmo e cura assoluta della fotografia, narrazione soave e analisi psicologica approfondita. Il cinema di Joel e Ethan Coen è cangiante e in grado di penetrare ed utilizzare i generi, ma il codice genetico del loro mondo espressivo è sempre rintracciabile, anche quando i due autori si trovano a dover portare a termine prodotti su commissione.
Prima ti sposo e poi ti rovino, presentato fuori concorso e in versione incompleta alla 60esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è un esempio della capacità di questi fratelli/cineasti di gestire in maniera elastica il linguaggio audiovisivo. Subentrati per amicizia di George Clooney alla direzione di questa pellicola, hanno realizzato un lavoro estremamente piacevole e totalmente inserito nella logica dello star system, ma hanno collocato qui e là delle cellule eversive, delle imprevedibili derive poetiche e visionarie in grado di trasportare questo film in una dimensione autoriale.
Il tocco dei Coen è riconoscibile in numerosi elementi: il senso del grottesco che caratterizza molte scene, l’irruzione dell’assurdo, la stigmatizzazione di alcune realtà sociali americane, i taglienti risvolti di stampo surrealista, l’elaborazione cristallina del racconto. L’impianto formale in questo caso è stato concepito in modo più tradizionale con abbondanza di campi e controcampi e una fotografia morbidissima e patinata, ideata soprattutto per rendere ancora più seducente Catherine Zeta Jones.
Quest’ultima ha svolto egregiamente il proprio ruolo iconico, anche se è stata decisamente surclassata da un George Clooney in forma strepitosa. Il Cary Grant degli anni 2000 evidentemente riesce nei ruoli brillanti e paradossali a dare il meglio di sé. E il personaggio dell’avvocato divorzista-matrimonialista ricchissimo, nevrotico e sotterraneamente insoddisfatto è forse uno dei migliori da lui costruiti negli ultimi anni.
Prima ti sposo, poi ti rovino non è comunque una delle prove più significative dei Coen. Niente a che vedere con capolavori come Barton Fink, Fargo, Il Grande Lebowski, L’uomo che non c’era. Eppure quest’ultimo film, che potremmo definire di passaggio, chiarisce esattamente la differenza che passa tra un’opera commerciale di alta qualità, come Prima ti sposo, poi ti rovino, e un lungometraggio di routine realizzato solo grazie a ciniche strategie di marketing.
© CultFrame 10/2003
TRAMA
Los Angeles. L’avvocato divorzista Miles Massey è un affermato e cinico professionista, capace di far ottenere ai suoi assistiti grandi vittorie legali. Eppure, il suo è un mondo arido e nevrotico che gli provoca non poche ossessioni e carenze affettive. La sua vita, però, cambierà quando si troverà a doversi confrontare con la bella e sensuale Marylin Rexroth, una furba e conturbante cacciatrice di mariti e di relativi alimenti post-separazione.
CREDITI
Titolo: Prima ti sposo, poi ti rovino / Titolo originale: originale Intolerable Cruelty / Regia: Joel Coen / Sceneggiatura: Joel Coen, Ethan Coen, Robert Ramsey, Matthew Stone / Fotografia: Roger Deakins / Montaggio: Joel Coen, Ethan Coen / Scenografia: Leslie McDonald / Interpreti: George Clooney, Catherine Zeta-Jones, Geoffrey Rush, Billy Bob Thornton / Produzione: Universal Picture / Distribuzione: UIP / Paese: USA, 2003 / Durata: 100 minuti
SUL WEB
Sito ufficiale del film Prima ti sposo, poi ti rovino di Joel Coen
Filmografia di Joel Coen
Filmografia di Ethan Coen