I segreti di Brokeback Mountain ⋅ Un film di Ang Lee

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis
Frame del film "I segreti di Brokeback Mountain" di Ang Lee

I segreti di Brokeback Mountain si è aggiudicato il Leone d’oro all’ultima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il verdetto è stato decisamente prevedibile, per molti motivi.

La regia di Ang Lee è apparentemente inattaccabile: potente, esteticamente alta, raffinata e densa di sfumature visuali. Il tema è politicamente corretto: un amore gay molto profondo che si sviluppa in un ambiente non convenzionale e in un’epoca ancora non aperta a un simile normalissimo sentimento. Gli interpreti Heath Ledger e Jake Gyllenhall sono bravi, sensibili, molto ben collocati nei loro rispettivi ruoli. Dunque, si trattava di un film con tutte le carte in regola per vincere un grande festival (e così in effetti è stato) e adatto a trovare terreno fertile in un pubblico sempre più pronto (per fortuna) a confrontarsi con vicende di questo genere. Per tali questioni, I segreti di Brokeback Mountain sembra essere un lavoro difficilmente analizzabile dal punto di vista critico;ma pur confermando le grandi qualità di questo lungometraggio non è possibile evitare di evidenziare alcuni elementi su cui bisognerebbe riflettere.

Ebbene, ad un’architettura visiva di estrema suggestione e bellezza si può contrapporre una struttura del racconto troppo dilatata e in alcuni tratti pressoché vacua, quasi a dimostrare la vivace attenzione di Ang Lee per la rappresentazione del contesto ambientale, attenzione che è andata a scapito della tenuta narrativa della sceneggiatura (firmata da Larry McMurtry).

La vicenda, tratta dal racconto di Annie Proulx, è poi niente altro che la rielaborazione di uno dei modelli tematici più inflazionati del cinema (nonché della letteratura) di tutti i tempi: la classica storia d’amore impossibile. Certo, la connotazione omosessuale aggiunge al racconto una tensione umana, sociale e psicologica molto forte e sottintende un discorso sulla libertà dei sentimenti che noi approviamo senza alcun dubbio. Eppure, il modello di cui abbiamo appena parlato finisce per prendere il sopravvento sul validissimo contenuto dello script proprio perché la vicenda non viene sviluppata in modo anticonvenzionale, anzi viene collocata in una griglia espressiva ordinaria (quasi commerciale) che annulla l’effetto positivo dell’argomento trattato.

La nostra impressione è che vivere una storia d’amore gay nel profondo west degli anni sessanta in America fosse, all’epoca, faccenda molto più traumatica di quello che ci viene mostrato. È’ come se Ang Lee avesse voluto edulcorare, attraverso l’uso estetizzante del contesto naturale, la carica eversiva e rivoluzionaria di una storia di questo genere. Tutto ciò per rendere digeribile il film proprio per la società occidentale che nasconde al suo interno delle evidenti sacche di tipo reazionario.

Se avesse osato ancora un po’, se avesse girato un film più duro e se avesse evitato di cadere in un formalismo estetizzante superfluo e in un sentimentalismo prevedibile, Ang Lee avrebbe realizzato un’opera più coraggiosa e significativa, dunque più efficace.

©CultFrame 01/2006

TRAMA
Ennis e Jack sono due cowboys del Wyoming. Il loro mestiere è quello di portare al pascolo in altitudine il bestiame del loro datore di lavoro. I due, dunque, trascorrono insieme, dormendo sotto la stessa tenda, lunghissimi periodi durante i quali hanno modo di conoscersi e di fare amicizia. Proprio durante uno di questi soggiorni in alta montagna si sviluppa tra loro un sentimento d’amore, assolutamente scandaloso per l’epoca (anni sessanta). La forza del loro sentimento è enorme ma la paura di uscire allo scoperto li porterà ad avere una vita pubblica di tipo eterosessuale (entrambi infatti si sposeranno). La loro relazione, però, continuerà clandestinamente, tra mille difficoltà, per oltre venti anni fino a quando un evento cambierà definitivamente le loro esistenze.

CREDITI
Titolo: I segreti di Brokeback Mountain / Titolo originale: Brokeback Mountain / Regia: Ang Lee / Sceneggiatura: Larry McMurtry / Montaggio: Geraldine Peroni e Dylan Tichenor / Musiche: Gustavo Santaolalla / Scenografia: Judy Becker / Fotografia: Rodrigo Prieto / Interpreti: Heath Ledger, Jake Gyllenhaal, Michelle Williams, Randy Quaid / Produzione: Larry McMurtry, Diana Ossana / Distribuzione: BIM / Paese: Usa, 2004 / Durata: 134 minuti

SUL WEB
Sito italiano del film Brokeback Mountain di Ang Lee
Filmografia di Ang Lee
BIM Distribuzione

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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