Flight. Mostra di Dryden Goodwin

SCRITTO DA
Claudia Colia

dryden_goodwin-flight1La Chisenhale Gallery è una delle più vivaci gallerie indipendenti di arte contemporanea e occupa i grandi spazi di una vecchia fabbrica nel cuore dell’East End. Raggiungere questo luogo non centrale per vedere Flight, il nuovo lavoro di Dryden Goodwin in programma fino 12 marzo 2006, è già di per sè un’affacinante viaggio nel tessuto metropolitano meno conosciuto della capitale britannica.

Da più di un decennio Goodwin, attraverso molteplici mezzi, tra cui il video, la fotografia, l’installazione e il disegno, focalizza la sua ricerca sulla natura del vedere e del guardare, tentando di sintetizzare le implicazioni che queste forze comportano nella definizione del concetto di spazio e di territorialità.


La ricerca di nuove possibilità si realizza in Flight attraverso la combinazione di immagini fisse ed animate, una serie di disegni minuti, su cartoncini bianchi, disposti in teche di vetro all’ingresso dello spazio espositivo che fanno da prologo ed epilogo al viaggio suggerito dal film proiettato su grande schermo.
Goodwin inizia con il tracciare e ritracciare frenetici ed infiniti autoritratti, l’inchiostro di china che scorre sulla carta smaterializzando e disintegrando forme e identità, per introdurci al racconto di una fuga, per spiegarci l’urgenza di abbandonare il caos e l’alienazione della città e ritrovare l’aria e la natura. Durante il viaggio, la ricerca di un luogo in cui coincidano essenza e significato, forma e contenuto, si realizza attraverso la costante osservazione di spazi diversi, a volte anonimi, come ad esempio una stazione di servizio sull’autostrada.

La distanza fisica dello sguardo dell’immaginario protagonista e il suo ritracciare le forme delle cose che vede e che sente finiscono per simboleggiare anche il suo isolamento sociale. L’atto di guardare è una pratica potente, che infesta di segni grafici i profili dei grattacieli, i volti di viaggiatori sconosciuti, la corteccia degli alberi nella foresta, le increspature sulle onde del mare. Segno grafico ed immagine in movimento sono mezzi espressivi non disgiunti, ma entrambi parte di un processo di costruzione del significato.

In Flight la città rappresenta un’entità molto forte, una presenza difficile da lasciarsi alle spalle, impossibile da abbandonare completamente. Nonostante la fuga, il bisogno di incontrare nuove forme e nuovi colori e il volo che allontana dal peso della terra, i segni e margini dell’agglomerato urbano finiscono per ritrovarsi anche in un altro orizzonte, al di là delle nuvole nel cielo.

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©CultFrame 02/2006

 

 

IMMAGINI

©Dryden Goodwin. Flight, 2006. Film stills

 

INFORMAZIONI

Dal 25 gennaio al 12 marzo 2006

Chisenhale Gallery / 64 Chisenhale Road, Londra / Telefono: +44(0)2089814518

Orario: mercoledì – domenica 13.00 – 18.00 / Ingresso libero

Progetto: animate! / Arts Council England / Channel 4 Television

 

LINK

Il sito di Dryden Goodwin

Intervista a Dryden Goodwin

Chisenhale Gallery, Londra

 

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Claudia Colia

Claudia Colia si è laureata in Storia dell’Arte presso l'Università "La Sapienza" di Roma e nel 2003 si è trasferita a Londra, dove ha conseguito un Master in Contemporary Art Theory presso il dipartimento di culture visive della Goldsmiths University. Si occupa di scrittura, critica e didattica dell’arte e collabora con diverse istituzioni museali londinesi. Ha recensito mostre per testate online e cartacee ed è corrispondente di attualità per la trasmissione di Rai Radio2, Caterpillar. Dal 2006 fa parte della redazione di CultFrame - Arti Visive.

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