Cosa dire ancora su Claude Chabrol che non sia stato già detto? Oggi, il regista francese, nato nel 1930 a Parigi, è uno dei maestri, in attività, della cinematografia transalpina e internazionale. La sua esperienza si snoda nell’arco di quasi cinquant’anni, dall’epoca de I Cugini (1958) fino a Damigella d’onore, presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2004.
Una carriera lunghissima, caratterizzata da grandi prove (Le beau Serge – 1958, A doppia mandata – 1959, Stéphane una moglie infedele – 1968, Les Biches – 1968, Un affare di donne – 1988, Il buio nella mente – 1995) e da alcune opere trascurabili, ma sempre caratterizzate da un amore profondo e irrefrenabile per il cinema. D’altra parte, il suo lavoro nell’ambito della settima arte era iniziato come studioso e critico, quindi da un punto di vista teorico. Storico è il suo saggio (scritto in collaborazione con Eric Rohmer) su Alfred Hitchcock, così come fondamentale fu la sua partecipazione alla redazione dei Cahiers du Cinéma, ancora oggi forse la più importante rivista di cinema al mondo, all’interno della quale si sono formati culturalmente molti registi della Nouvelle Vague, compreso François Truffaut.
Uno dei film più interessanti realizzati da Chabrol è senza dubbio Il Tagliagole (Le boucher – 1970).
Il racconto è ambientato nella provincia francese, in un paesino nel quale si incontrano un’insegnante (ruolo interpretato dalla sublime e gelida Stéphane Audran), direttrice della scuola locale, e un macellaio.
Tra i due soggetti si sviluppa un intenso rapporto affettivo, sempre però caratterizzato da una sorta di inquietante ambiguità. La vicenda si sviluppa con un tono raggelante fino a quando i sospetti di alcuni omicidi di giovani donne si concentrano proprio sul macellaio del paese.
Il tagliagole è un lungometraggio che racchiude in sé tutte le caratteristiche della cinematografia di Chabrol. La passione per il giallo-psicologico, l’attenzione verso il maestro Hitchcock, lo sguardo perfido verso la provincia transalpina, la freddezza della cifra espressiva, la regia misurata e geometrica, la capacità di costruire situazioni enigmatiche ed agghiaccianti connotandole con elementi normali e allo stesso tempo angoscianti.
Si tratta di uno dei lavori migliori di questo cineasta, lungometraggio sempre più difficile da vedere se non in rassegne e retrospettive a lui dedicate.
Per tale motivo, la decisione da parte di Rarovideo di editare in dvd questa opera perfetta non può che essere accolta con favore da critici e semplici appassionati.
Da notare che oltre al film in questione, nel dvd è riportato un significativo contenuto extra: una lunga intervista proprio a Claude Chabrol, nella quale l’autore de Le donne facili e Landru parla approfonditamente della sua cifra poetica e stilistica.
©CultFrame 04/2006
CREDITI
Titolo: Il tagliagole / Titolo originale: Le boucher / Regia: Claude Chabrol / Sceneggiatura: Claude Chabrol / Fotografia: Jean Rabier / Montaggio: Jacques Gaillard / Interpreti: Jean Yanne, Stéphane Audran, Pasquale Ferrone / Produzione: André Génovès / Anno: 1970 / Origine: Francia / Durata: 96 minuti / Dvd: 1 / Extra: Intervista Chabrol / Audio: Mono (versione originale francese) / Video: 16:9 – 1.85:1 – colore / Sottotitoli: Italiano, Inglese
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