Due sono i fattori di assoluto interesse riguardanti The road to Guantanamo. Il primo, di facile lettura, è relativo agli aspetti contenutistici dell’opera, aspetti senza dubbio importanti che hanno contribuito ad alimentare il dibattito internazionale sui metodi per combattere il terrorismo internazionale. Il secondo, più specificatamente cinematografico, riguarda invece la raffinata commistione di linguaggi e tecniche audiovisive utilizzata dai due autori: Michael Winterbottom e Mat Whitecross. Inizieremo la nostra analisi proprio da questo secondo punto.
The road to Guantanamo è un film costruito su una sofisticata fusione di finzione e racconto documentaristico. Tale struttura rende il lungometraggio della coppia Winterbottom-Whitecross allo stesso tempo avvincente e toccante.
Le interviste fatte ai protagonisti si alternano a sequenze totalmente ricostruite con giovani attori che rivivono le tragiche esperienze degli ex detenuti (innocenti) di Guantanamo. E alla fine rivediamo i (veri) soggetti al centro della vicenda di nuovo reintrodotti nella realtà all’interno della quale avevano vissuto la loro personale tragedia umana.
Questo groviglio espressivo consente allo spettatore di cambiare spesso punto di vista, dall’immedesimazione con i personaggi della finzione si passa infatti senza soluzione di continuità allo stupore razionale determinato dall’ascolto delle parole pronunciate dai ragazzi anglo-pakistani accusati ingiustamente di essere terroristi di Al Quaeda. L’uso alternato di pellicola e di macchina da presa digitale contribuisce a sostenere questa complessa griglia espressiva determinando una sorta di non realistica ma efficace sensazione di passare in continuazione dall’indagine di tipo para-giornalistico alla ricostruzione avventurosa.
Appare comunque chiaro che dietro questa elaborazione linguistica e tecnicistica esiste il piano dei contenuti, piano che possiamo definire centrale.
I due autori hanno voluto portare a conoscenza del pubblico internazionale la vicenda agghiacciante di tre (il quarto scompare nel nulla) ventenni anglo-pakistani, i quali si sono trovati a causa della loro ingenuità nel bel mezzo dell’invasione americana dell’Afghanistan, dopo l’attentato dell’11 settembre 2001. Questa ingenuità (i tre non sapevano nulla di Al Quaeda e di terrorismo) è costato loro anni di detenzione feroce, di botte e umiliazioni di tutti i tipi. Ciò che ci mostrano senza mezzi termini Michael Winterbottom e Mat Whitecross è come Guantanamo non sia altro che un lager, nel quale non solo non viene applicata la convenzione di Ginevra ma non vengono rispettati neppure i più elementari diritti umani.
Alla fine della proiezione non si può che rimanere sconvolti. E’ possibile che la più grande democrazia del mondo, il paese dove tutti hanno una possibilità, la nazione che ha salvato l’Europa dal nazi-fascismo produca in nome della libertà e della democrazia un tale scempio?
La risposta evidentemente non spetta a noi critici cinematografici ma a storici e politologi. E ancora l’aspettiamo, questa risposta.
©CultFrame 09/2006
TRAMA
Ruhel, Shafiq, Asif e Monir sono quattro ragazzi anglo-pakistani nati in Gran Bretagna. Un giorno uno dei quattro deve andare in Pakistan per sposarsi, così anche gli amici decidono di seguirlo nella terra di origine delle famiglie per condividere con lui la gioia di questo evento. Giunti in Pakistan i ragazzi saranno presi dalla curiosità di recarsi in Afghanistan per vedere cosa stia realmente succedendo in quel paese.
Appena giunti a Kabul inizierà però la guerra. Dopo poco tempo (e dopo la caduta dei Talebani) i giovani pakistani saranno arrestati senza alcun motivo dall’Alleanza del Nord e poi “ceduti” agli americani che dopo un breve periodo li spediranno alla prigione di Guantanamo, senza la possibilità di parlare con un avvocato e senza alcun regolare processo.
CREDITI
Titolo: The Road to Guantanamo / Regia: Michael Winterbottom, Mat Whitecross / Montaggio: Michael Winterbottom, Mat Whitecross / Fotografia: Marcel Zyskind / Scenografia: Mark Digby / Musiche:Harry Escott, Molly Nyman / Interpreti: Riz Ahmed, Farhad Harun, Waqar Siddiqui, Arfan Usman / Produzione: FilmFour, Revolution Films, Screen West Midlands / Distribuzione: Fandango / Paese: Gran Bretagna, 2006 / Durata: 95 minuti
LINK
Sito ufficiale del film The Road to Guantanamo di Michael Winterbottom e Mat Whitecross
Filmografia di Michael Winterbottom