Dagli esordi della loro stretta e prolungata collaborazione, Fischli e Weiss si sono dedicati alla rappresentazione e celebrazione degli aspetti banali e mondani della vita quotidiana, riuscendo sempre in modo nuovo e originale a superare le aspettative dello spettatore. La produzione dei due artisti svizzeri si realizza in un’ampia varietà di tecniche e materiali, spaziando dalla fotografia all’installazione, dalla scultura al video, dalla diapositiva alla stampa. Nel corso degli anni i lavori sono stati organizzati secondo progetti tematici, spesso presentati in un’unica mostra, per rivestire di nuovi significati e valenze tutto quello che nella civiltà dei consumi appare inutile o scontato.
Seguire il percorso artistico di Fischli e Weiss nella retrospettiva a loro dedicata negli spazi della Tate Modern significa in un certo senso avventurarsi alla scoperta di un mondo parallelo, dove è ancora possibile stupirsi delle piccole cose, provare piacere negli oggetti di tutti i giorni, fino a sorridere del mediocre e dell’irragionevole. Tre decadi di collaborazione e sperimentazione sono presentate al pubblico mantenendo l’originale concezione tematica.
Si parte da una selezione di inusuali sculture in gomma nera, spesso modellate a partire dagli oggetti originali, come radici di alberi ormai divelti, muretti di mattoni, anonimi armadi costruiti in serie. L’ambiente domestico e quello naturale sono i soliti di ogni giorno, ma il materiale scelto per rappresentarli rimanda all’alienazione della produzione industriale, rendendo estraneo ciò che è familiare.
La gomma nera è utilizzata anche per Kanalarbeiter (Sewer Workers), una piccola scultura del 1987 raffigurante due operai addetti allo svuotamento di un tombino. Un’opera che sembra celebrare con singolare ironia la ricerca stessa di Fischli e Weiss per tutto ciò che è dimenticato, usato, scartato.
Oggetti domestici e beni di consumo finiscono per far parte di un insolito mondo, dove tutto, dalle salsicce ai cuscini a piccole sculture in creta, prende vita in una forma tale che, pur essendo finzione e gioco, riesce comunque a convincere. Spesso i materiali vengono utilizzati in maniera assolutamente diversa dalla loro destinazione d’uso, diventando protagonisti di surreali reazioni a catena.
La mostra londinese è animata da numerose serie fotografiche, frutto sia di progetti protrattisi nel tempo, sia di una ricerca sulle potenzialità stesse del mezzo.
Se in Quiet Afternoon (Equilibres) gli artisti documentano il precario equilibrio di effimere sculture fatte di bottiglie, utensili da cucina, sedie e verdure, in Airport la routine banale e meccanica di un luogo di arrivi e partenze perde tutti i connotati dell’ansia, della fretta, della ciclicità e del rumore, per sostituirsi ad immagini di assoluta calma, un tempo sospeso su cui scorre la luce.
Per Fischli e Weiss la ricerca della bellezza è una costante che si applica a dei motivi già noti dell’arte e della natura, ma anche a quello che di solito non fa testo, come autostrade, zone residenziali suburbane e aeroporti.
Spesso l’azione o il soggetto immortalato fissano per sempre l’eterno dialogo tra gli opposti, l’attimo in cui tutto può mutare, la sottile linea di separazione tra il quotidiano e il sublime. Così, grazie alla doppia esposizione, fiori e funghi assumono forme irreali e colori brillanti; al di là dello scatto amatoriale o della ripetizione cronologica, il mondo visibile ci meraviglia ancora.
I due artisti svizzeri colgono di sorpresa lo spettatore sottoponendolo ad infinite domande, frutto di speculazioni metafisiche e problematiche inutili, secondo piani concettuali che slittano dal filosofico al ridicolo. Infine è lo spazio espositivo stesso ad essere reso altro, illusivo, in trasformazione. Sculture di poliuretano, indistinte dalle forme originali, appaiono disseminate in installazioni tridimensionali, dove il caos fittizio dello studio di un artista si tramuta nel dramma di un’arte massificata e irreale, un palcoscenico sui cui gli oggetti possono solo essere contemplati.
© CultFrame 11/2006
INFORMAZIONI
Peter Fischli & David Weiss. Retrospettiva
Dall’11 ottobre 2006 al 14 gennario 2007
Tate Modern / Bankside, Londra / Telefono: 207887888
Domenica – giovedì 10.00 – 18.00 / venerdì e sabato 10.00 – 22.00
Biglietto: £7
Cura: Vicente Todolí, Bice Curiger
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