Ecce Bombo ⋅ Lo smarrimento di una generazione nel film di Nanni Moretti

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis
Frame del film "Ecce Bombo" di Nanni Moretti

A distanza di quasi trenta anni dalla sua distribuzione nel circuito delle sale cinematografiche italiane, Ecce Bombo ha fatto la sua ricomparsa sui grandi schermi nazionali. Versione restaurata, dunque, per un film che ha segnato un’epoca del cinema italiano, che ha determinato il vero inizio della carriera di uno dei maggiori talenti degli ultimi decenni e che ha favorito la nascita del sentimento “cinefilo” in moltissimi giovani che nel ‘78 erano studenti liceali o universitari.

La sensazione di chi guarda oggi Ecce Bombo è strana, doppia. Da una parte si fatica a rendersi conto che sia passato così tanto tempo dalla sua realizzazione, tanto il film sembra attuale, dall’altra ci si accorge che quelli che oggi hanno tra i 45 e i 50 anni fanno parte di una generazione che viveva una dimensione altamente drammatica a livello esistenziale, al giorno d’oggi forse incomprensibile.

Eppure questa nuova visione di Ecce Bombo sorprende fortemente poiché la forza espressiva e poetica del film sembra essere riuscita ad abbattere certi confini generazionali apparentemente invalicabili. Con l’esperienza acquisita negli anni, chi scrive ha rivisto il lavoro morettiano con sguardo più sereno, critico e distaccato. Trent’anni fa il coinvolgimento era diverso, intensissimo. Ci si sentiva far parte di un universo preciso, si condividevano modi di dire (“… ti do atto”, oppure “faccio cose, vedo gente”), idee, pratiche parapolitiche e collettive. E allo stesso tempo si avvertiva la fine imminente di un mondo che poi avrebbe lasciato campo libero al vuoto scintillante degli anni ottanta. Proprio questo salutare distacco permette nel 2006 di valutare attentamente le qualità di questo film, che non solo restano alte ma che addirittura risultano ancora più evidenti.

Frame del film "Ecce Bombo" di Nanni Moretti

Già nel 1978, Nanni Moretti operava secondo logiche stilistiche e registiche molto precise che successivamente, col passare degli anni, non sarebbero poi così mutate. Inquadrature rigorosamente fisse, composizioni perfette delle immagini, rarissimi significativi movimenti di macchina, recitazione non naturalistica, tendenza al surrealismo e al grottesco, ironia graffiante sui luoghi comuni cinematografici. L’analisi impietosa della deriva di una generazione veniva magistralmente effettuata da Moretti all’interno di una griglia formale solidissima e a prima vista semplice. In verità, la presunta rigidità della regia rappresentava una formidabile scelta espressiva tesa ad amplificare al massimo i contenuti veicolati dal cineasta. Ne venne fuori un lavoro fortemente drammatico che trovava il suo punto di arrivo ideale in un’inquadratura raggelante e geniale, nella quale il dolore interiore di una vita senza senso veniva raffigurato nella terribile immobilità di due personaggi (Nanni Moretti e Lina Sastri) e nella tensione implosa dei loro sguardi.

Nel ‘78 si rideva moltissimo nelle sale in cui si proiettava Ecce Bombo (almeno nei ricordi di chi scrive), forse per esorcizzare lo sconforto che vivevano molti giovani, i quali dopo la sbornia dell’impegno politico, della militanza, si ritrovavano soli, senza uno scopo e senza modelli da seguire. Oggi, questo aspetto tragico si manifesta in modo ancora più forte e devastante, e forse nei cinema si sorriderà un po’ di meno. È come se il primo lungometraggio in 35 mm. di Moretti fosse maturato e avesse raggiunto un grado di limpidezza assoluto.

Ecce Bombo è dunque un film sul dolore e sulla solitudine, sull’angoscia del non senso di tutto e sulla complessità dei rapporti umani, un’opera che non rappresenta più solo una generazione ma che parla di un doloroso sentimento di straniamento comune a epoche diverse, un sentimento probabilmente ricorrente, eterno.

© CultFrame 12/2006

CREDITI
Film: Ecce Bombo / Regia: Nanni Moretti / Soggetto e sceneggiatura: Nanni Moretti / Fotografia: Giuseppe Pinori / Scenografia: Massimo Razii / Musica: Franco Piersanti / Montaggio: Enzo Meniconi / Interpreti: Nanni Moretti, Luisa Rossi, Lina Sastri, Pietro Galletti, Susanna Javicoli, Fabio Traversa, Glauco Mauri / Produzione: FIlmalpa, Alphabeta / Paese: Italia, 1978 / Durata: 100 minuti

SUL WEB
Filmografia di Nanni Moretti

Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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