Un italiano è capace di raccontare una grande storia americana? La ricerca della felicità di Gabriele Muccino ci dice di sì. Ma a quale prezzo? La maggiore qualità di questo regista, che si è rivelato al grande pubblico con L’ultimo bacio, è sempre stata la sua narrazione nervosa, capace di tenere desta l’attenzione dello spettatore anche quando racconta una “banale” storia d’amore. Insomma, in altre parole Muccino, con pochissime pellicole, è riuscito a creare uno stile personale. E questo non è poco.
Che cosa ha spinto allora (forse) l’unico regista italiano di oggi squisitamente “cinematografico” a cercare la felicità (e la gloria) oltreoceano, dove la competizione è enorme? Con le dovute distanze, molti grandi registi europei nel corso del secolo scorso sono emigrati verso la mecca del cinema per firmare anche dei veri capolavori. Ma se escludiamo alcuni come Hitchcock e Wilder, che si sono integrati perfettamente e sono riusciti a creare un mondo personale, la gran parte è tornata a casa a mani vuote, basti pensare ai francesi Renoir e Clair, al ceco Forman, al viennese Ophuls o a quello che ha dovuto subire un genio come Fritz Lang. Ma il cinema mucciniano, già, e dopo solo quattro pellicole, manierato e medio(cre), con questa sua fatica americana fa un passo indietro rispetto anche la sua opera meno riuscita Ricordati di me, dato che per guadagnare la sua (ottima) posizione nei box office statunitensi rinuncia alla sua migliore qualità: il tocco personale. Billy Wilder diceva che se qualcuno si deve operare sceglie l’ospedale migliore (ndr Hollywood) ma diceva anche che non avrebbe mai posizionato una camera al nono piano di un palazzo per filmare un uomo che attraversa la strada. Ma Billy Wilder non ha mai rinunciato a scegliere i suoi temi e i suoi personaggi.
Questo geniale Chris Gardner, interpretato dal bravo Will Smith, e il suo mondo dei “loosers” che rivendicano, e alla Capra ottengono, il loro sogno americano è la cosa più lontana dalle corde del regista romano. E se Thandie Newton recita nevroticamente come Laura Morante nell’ultima pellicola italiana del nostro, il delizioso Jaden Christopher Syre Smith, figlio del protagonista, è un bambino zuccheroso memore di Shirley Temple e di Margareth O’Brien del periodo d’oro hollywoodiano, ennesima conferma che per far recitare veramente i bambini bisogna essere François Truffaut: e Gabriele Muccino non lo è. E poi citare Ladri di biciclette e Umberto D, come è successo alla recente presentazione del film a Roma, fa parte della (incomprensibile) mania della critica italiana, incapace di trovare una chiave di lettura autonoma della cronaca cinematografica da proporre ai suoi lettori, e predisposta a pensare che tutto ciò che luccica sia oro.
La ricerca della felicità, invece, è una medaglia di bronzo che affonda le sue radici nella cultura cinematografica del regista, da Capra a Sirk e (soprattutto) Stevens e fino i più falsi Howard e Zemeckis, che cita in maniera metalinguistica una storia americana alla Dreiser. Siamo sicuri che The Pursuit of Happyness otterrà premi e il favore del pubblico e siamo anche sicuri che Gabriele Muccino, presto guadagnerà un posto nel cinema americano. Speriamo solo con un film migliore e più coraggioso. Così prendiamo questa sua nuova pellicola non come una “prima” straordinaria ma come una “prova generale” ben riuscita.
©CultFrame 01/2007
TRAMA
Chris Gardner è un giovane e sfortunato uomo che cerca con tutte le sue forze di sostenere dignitosamente la vita della sua famiglia, ma le cose non vanno bene. La moglie decide così di andarsene, e Chris si ritroverà a dover educare e crescere il figlio da solo, in mezzo a mille difficoltà. Senza stipendio Chris e il sui figlioletto saranno sfrattati. I due inizieranno una vita di grandi disagi, tra centri di accoglienza per senza tetto e luoghi pubblici non proprio accoglienti. Chris, nonostante le enormi difficoltà, non perderà mai la fiducia e cercherà di crescere suo figlio con la maggiore attenzione possibile.
CREDITI
Titolo: La ricerca della felicità / Titolo originale: The Pursuit of Happyness / Regia: Gabriele Muccino / Sceneggiatura: Steven Conrad (tratto dal romanzo di Chris Gardner) / Fotografia: Phedon Papamichael / Montaggio: Hughes Winborne / Musiche: Andrea Guerra / Interpreti: Will Smith, Thandie Newton, Jaden Smith, Chandler Bolt / Produzione: Overbrook Entertainment, Escape Artists, Columbia Pictures Corporation / Distribuzione: Medusa / Paese: USA, 2006 / Durata: 117 minuti
LINK
CULTFRAME. Heartango. Spot Intimissimi diretto da Gabriele Muccino
Sito italiano del film La ricerca della felicità di Gabriele Muccino
Filmografia di Gabriele Muccino