Alla Whitecross Gallery di Londra, l’originale ricerca architettonica dello studio 5+1AA (creato da Alfonso Femia e Gianluca Peluffo a Genova, nel 1995) riafferma, attraverso il dialogo tra forma e materia, quel realismo magico “avvolto in un’atmosfera di stupore lucido” già teorizzato negli scritti di Bontempelli. Da subito si segnalano per l’interessante ed innovativo approccio alle problematiche del paesaggio urbano e per l’attenzione con cui concorrono a trasformare il reale, mediante una sperimentazione che fonde memoria storica e linguaggi contemporanei, in un’osmosi ideale tra spazio pubblico e privato.
Nel 2005 i due architetti, già finalisti in numerosi concorsi di architettura sia in Italia che all’estero, hanno vinto, assieme a Rudy Ricciotti, il concorso internazionale per il Nuovo Palazzo del Cinema di Venezia. Tra le opere più significative, ideate, realizzate o in corso di realizzazione, si segnalano il progetto di riqualficazione dell’area dei Frigoriferi Milanesi, quello preliminare per la Torre San Michele a Savona e la Nuova Agenzia Spaziale Italiana a Roma.
Opere che, grazie alla mostra londinese, vengono ora rilette in chiave magica e poetica, attraverso i modelli in terracotta di Danilo Trogu.
Il titolo della mostra vuole proprio indicare la valenza della parola terra, traducibile sia come il territorio su cui intervengono le dinamiche architettoniche, sia come l’elemento base della ceramica, espressione di linee e forme. I meccanismi di stupore e meraviglia che Femia e Peluffo indicano come indissolubili elementi della tradizione architettonica italiana, vengono plasmati e concretizzati nelle miniature di terracotta per poi essere ulteriormente messi in moto dall’inserimento dei modelli in un paesaggio reale, sapientemente ripreso dall’obiettivo di Ernesta Caviola.
La fotografa, attraverso drammatici cambi di scala e la scelta suggestiva di temi e dettagli che si rifanno agli elementi e alle forme delle miniature di Trogu, è capace non solo di evocare il realismo magico professato dalla ricerca di 5+1AA, ma anche di aggiungere una sua personale poetica alla percezione delle forme nello spazio.
Il punto di partenza è quello dell’objet trouvé, ad un tempo estraniato e ricongiunto ad un panorama reale, materico, e naturale, popolato di sassi, sabbia, legno, nuvole e forme vegetali. In un contesto onirico e metafisico, in cui l’intervento umano è solo un’orma lontana, un’insegna disegnata contro un cielo plumbeo o un suggerimento sbiadito di corde ruvide e di vernice consunta dalla salsedine, l’oggetto ritrovato stupisce e sorprende, dona un significato diverso a linee e volumi circostanti.
Tra ironia e poesia, ogni immagine diviene la miccia capace di innescare una reazione sempre diversa, così che lo scarto tra idea, sostanza e contesto si riassume nella concomitanza di progetti ed oggetti, la cui messa in posa in un immaginario concreto sa provocare emozione e sconcerto.
©CultFrame 02/2007
IMMAGINI
1 Knowledge Transfer Centre IULM, Milano. Committente IULM, Milano, 2003–2007. Modello Terracotta, ingobbi colorati, 91x44x33 cm. 5+1AA srl. Architetti Alfonso Femia, Gianluca Peluffo con Rudy Ricciotti per Hines. Fotografia di Ernesta Caviola
2 Torre San Michele, Savona. Committente Parfiri Srl e Talea spa (Savona), 2005–2007. Modello Terracotta, ingobbi colorati, 18x18x41 cm. 5+1AA srl. Architetti Alfonso Femia, Gianluca Peluffo con Rudy Ricciotti per Hines. Fotografia di Ernesta Caviola
INFORMAZIONI
5 earths+1form – Realismo magico. Contesto vs cinismo
Dal 2 al 28 febbraio 2007
Whitecross Gallery / 122 Whitecross Street, Londra / Telefono: 2072534252
Martedì – sabato 11.00 – 18.00 / Ingresso libero
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