Prenez soin de vous ⋅ Sophie Calle al Padiglione francese ⋅ Biennale Arte di Venezia 2007

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis
Sophie Calle. Prenez soin de vous. DGSE, 2007. Courtesy Galerie Emmanuel Perrotin, Paris/Miami. Arndt & Partner, Berlin/Zurich. Koyanagi, Tokyo. Gallery Paula Cooper, NY

A nostro avviso la francese Sophie Calle è una delle più significative realtà dell’arte contemporanea internazionale. Il motivo è semplice, ma per noi enormemente importante: nella sua arte non esiste cesura tra l’aspetto concettuale, quello estetico e quello contenutistico. In particolar modo, l’ultimo dei tre fattori risulta di centrale rilievo poiché fornisce alle opere di Sophie Calle una sostanza, anche espressiva, che le eleva rispetto a certe aride tendenze pseudo-intellettualistiche che dominano l’arte contemporanea. In tal senso, Sophie Calle esprime un’esigenza di comunicazione (vera) che riguarda l’essenza della sua stessa vita, utilizzata non in modo auto-referenziale e/o narcisistico ma come elemento simbolico che riguarda l’umanità in genere. Il composto e organizzato spessore umano che emerge da ogni sua produzione artistica fa sì che Sophie Calle abbia, grazie alle sue composizioni, un rapporto non vacuamente esibizionistico e diretto con il fruitore, rapporto non filtrato da elaborazioni criptiche o gelidi formalismi. Dunque, chi guarda finisce per aderire intimamente ai lavori di Calle e a entrare in contatto profondo con la femminilità acuta, raffinata finanche sensuale dall’autrice parigina.

Sophie Calle. Prenez soin de vous. Latiniste, 2007. Courtesy Galerie Emmanuel Perrotin, Paris/Miami. Arndt & Partner, Berlin/Zurich. Koyanagi, Tokyo. Gallery Paula Cooper, NY

Prendiamo ad esempio l’allestimento concepito dall’artista per il Padiglione francese in occasione della 52. Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia. La complessa installazione ha il seguente nome: Prenez soin de vous (Prendete cura di voi). Si tratta di una frase contenuta in una missiva telematica che Sophie Calle ha ricevuto dal suo compagno, il quale le annunciava la decisione di separarsi. Lo spunto in questione, assolutamente personale, ha innescato in Sophie Calle il desiderio di esplorare in modo ampio il panorama delle sensazioni interiori di tutte quelle donne che avrebbero potuto trovarsi in una simile situazione. Ha così fornito il testo del messaggio a oltre un centinaio di donne, alcune molto famose, chiedendo loro di interpretarlo attraverso i modi che ritenevano più opportuni. L’artista ha poi ripreso con macchina fotografica e videocamera la fase di elaborazione interiore della lettera vissuta da queste interlocutrici. Questo è l’idea che sta alla base del Padiglione francese che si trasforma nella concezione espositiva di Calle in un labirinto di immagini fotografiche, video, testi scritti, labirinto nel quale la sovrapposizione linguistica diventa metafora della complessità emotivo/psicologica determinata dalla lettura del messaggio.

In uno spazio totalmente buio del Padiglione sono accostate due grandi proiezioni video che mettono a confronto, ad esempio, le reazioni di due ballerine, una occidentale e una indiana, e ciò evidenzia, attraverso un processo di stilizzazione dei movimenti, un diverso sentire, una differente percezione del dolore della separazione.

Ma sono moltissime le figure femminili che riempiono con i loro volti e le loro parole le pareti del Padiglione Francese: da Jeanne Moreau a Miranda Richardson, da Laurie Anderson a Emanuelle Laborit, fino alla pornostar Ovidie e all’attrice comica italiana Luciana Littizzetto, quest’ultima autrice di una performance veramente esilarante, tra patate e cipolle, lacrime finte e lacrime vere.

Vien fuori da questo allestimento caleidoscopico un quadro complesso dei sentimenti femminili, una tavolozza praticamente infinita di reazioni, sensazioni, meditazioni che di volta in volta forniscono spessore diverso alla rappresentazione della rottura umana e sentimentale.

Da notare che Prenez soin de vous è anche il titolo di un prestigioso volume firmato da Sophie Calle che intende essere la versione editoriale dell’allestimento del Padiglione Francese della Biennale. All’interno del libro, oltre a un grande apparato iconografico, sono presenti anche quattro dvd che contengono altrettanti video di Sophie Calle. Il volume è pubblicato dalla casa editrice Actes Sud.

© CultFrame 06/2007

Mostra esposta alla 52ª Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia

INFORMAZIONI
Dal 10 giugno al 21 novembre 2007
Giardini Biennale, Venezia / Telefono: 0415218828
Orario: tutti i giorni 10.00 – 18.00 / chiuso lunedì
Biglietto: Intero 15,00 euro / Ridotto 12,00 euro
A cura di Daniel Buren

SUL WEB
Mostra Internazionale d’Arte di Venezia

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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