Quello girato da Mark Pelligton per il gruppo The Fray è un video dall’impianto formale/stilistico semplice ma estremamente efficace. Ci riferiamo a How To Save a Life, brano dai solidi contenuti a cui il regista sopracitato è riuscito a dare uno spessore visuale non indifferente.
La scelta espressiva è molto chiara e potente. Dal punto di vista della luce e degli aspetti cromatici l’elemento centrale è il bianco, abbagliante, quasi insopportabile, che serve a trasportare il video in una dimensione di riflessione esistenziale e di esaltazione dei sentimenti e della sofferenza individuale. Da quello compositivo invece risulta fondamentale un’architettura visiva indubbiamente figlia della fotografia contemporanea e in particolar modo di una certa tendenza internazionale al ritratto.
Vediamo quindi scorrere davanti ai nostri occhi numerose brevi sequenze così alternate: immagini del gruppo che suona immerso in una luce bianchissima; ritratti, primi e primissimi piani, dettagli addirittura, di soggetti che comunicano all’obiettivo della videocamera il loro stato d’animo, la loro sofferenza, la loro angoscia, il loro affetto verso una persona amata.
L’idea interessante messa in pratica del regista è stata quella di non cadere nell’errore più comune e prevedibile: selezionare solo volti belli e fotogenici. Assistiamo invece ad una sorta di raffigurazione dei sentimenti soggettivi metaforizzati attraverso volti di persone normali non particolarmente “videogeniche”: belli, brutti, grassi, magri. Proprio questa impostazione determina l’amplificazione assoluta e toccante dei temi della canzone fornendo al video un respiro interiore e denso di profonda umanità.
©CultFrame 07/2007
CREDITI
Videoclip: How To Save A Life / Regia: Mark Pelligton / Interprete: The Fray / Album: How To Save A Life / Etichetta: Epic Records / Anno: 2007
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