Ve lo immaginate in Italia un film che si preoccupi dei sentimenti di quella minoranza umana che sono gli ermafroditi? Scommetto di no! Ed infatti XXY di Lucia Puenzo non è un film italiano ma argentino. Scritto e girato dalla figlia di un bravo scrittore come Luis Puenzo, XXY è la sua opera prima e guarda caso così ben riuscita da vincere il Gran Premio della Giuria, e quello come miglior film della Settimana della Critica, a Cannes 2007.
Adesso XXY è distribuito in Italia grazie alla Teodora film ed è un’occasione più unica che rara per vedere un racconto morale senza falsi moralismi e con quella capacità entomologica, propria fino ad oggi solo di un maestro come il francese Eric Rohmer. La regista gira il suo primo film con estrema naturalezza e sceglie un panorama grigio caratterizzato da un mare mosso e spesso battuto da violente piogge. Siamo sulle coste dell’Uruguay e sulle spiagge si sta con lunghi maglioni ed il sole solo raramente permette di stare nudi ai suoi raggi. Sarà questa ambientazione così poco sfavillante a permettere alla Puenzo di contrapporre i suoi lunghi silenzi all’eloquenza degli sguardi, a rinunciare ad una qualsiasi tendenza voyeuristica a favore di una rappresentazione senza esibizione e riuscire a raccontare un tema spinoso senza scandali. I giovani protagonisti agiscono senza manicheismi, i genitori capiscono fino ad un certo punto ma non rinunciano agli affetti e il mondo che li circonda è più maliziosamente curioso che maligno. E lasciamo il Comitato Scientifico dell’Associazione Unitask a lamentarsi dell’incoerenza del titolo che “costituisce una grave distorsione della realtà clinica della Sindrome di Klinefelter (KS) ponendo una relazione di causa ed effetto tra le due condizioni assolutamente inesistente sul piano biologico e pericolosissima sul piano psicologico per i pazienti”.
XXY vuole creare l’idea di una ambiguità sessuale piuttosto che raccontare un caso clinico ben noto. Vuole portare nelle nostre case la normalità di una certa condizione e soprattutto i truffauniani tentativi di un’adolescenza di cercare la propria sessualità non più attraverso una “american pie” ma semplicemente – ma quanto è faticoso- la consapevolezza di quello che si è.
E vi assicuro la visione della giovanissima protagonista nuda davanti allo specchio alla ricerca di chi sa quale anomalia, che poi lei non trova, dice molto di più di una qualsiasi immagine di “maladolescenza” che il cinema ci ha proposto fino ad oggi.
©CultFrame 07/2007
TRAMA
Nella vita della 15enne Alex si nasconde un grande segreto. Appena nata, la sua famiglia ha lasciato Buenos Aires per andare a vivere nelle isolate terre della costa uruguayana. Un giorno una coppia di amici di Buenos Aires, con il loro figlio maggiore Alvaro, di 16 anni, decide di andare a trovare la famiglia di Alex. Il padre di Alvaro è un chirurgo plastico e ha accettato l’invito soprattutto per l’interesse che nutre, come medico, nei confronti di Alex. La forte attrazione che i due adolescenti provano l’uno per l’altra li porta a confrontarsi con paure e segreti nascosti… Intanto nella città iniziano a spargersi voci su Alex, che pian piano viene considerata da tutti come un mostro. L’interesse ossessivo che la gente nutre per lei può diventare pericoloso.
CREDITI
Titolo: XXY / Regia: Lucia Puenzo / Sceneggiatura: Lucia Puenzo / Fotografia: Natasha Braier / Montaggio: Alex Zito / Musiche: Andrés Goldstein e Daniel Tarrab / Scenografia: Roberto Samuelle / Interpreti: Inés Efron, Ricardo Darin, Valeria Berticelli, Martin Piroyanski, German Palacios, Guillermo Angelelli / Produzione: Luis Puenzome José Maria Morales / Distribuzione: TeodoraFilm / Paese: Argentina, Spagna, 2007 / Durata: 91 minuti
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Filmografia di Lucia Puenzo
Teodora Film