Fotografia e musica intrattengono da tempo un rapporto proficuo, basti pensare per esempio ai libretti in accompagnamento ai cd che molto spesso si avvalgono di immagini del cantante o del gruppo musicale, ma non solo. A volte può capitare di trovare scatti famosi: sul singolo People of the Sun dei Rage Against the Machine campeggia sulla copertina un’immagine della serie Falce e martello di Tina Modotti, mentre nel libretto di Up Peter Gabriel ha scelto di far riprodurre due immagini di Shomei Tomatsu. Altre volte, invece, le fotografie vengono commissionate appositamente per uno specifico album: in Sleeping With Ghosts dei Placebo i componenti del gruppo appaiono affiancati da presumibili fantasmi, mentre nel concept album Year Zero dei Nine Inch Nails le fotografie illustrano simbolicamente le atmosfere cupe del disco, come l’inquietante mano che spunta dal parabrezza di una macchina o il braccio che regge la bibbia mentre l’altro regge un’arma o, ancora, immagini distorte di paesaggi desolati. Un caso ancora più curioso è rappresentato dalla brochure che il cantante, compositore e musicista britannico David Sylvian (Beckenham, 1958) ha messo in vendita a tiratura limitata durante le tappe del suo ultimo tour denominato The World is Everything.
Sulla brochure, infatti, compaiono le tradizionali informazioni (una presentazione del cantante, le date del tour, i titoli delle canzoni sul cd e i testi delle due inedite) disseminate fra una sessantina di fotografie scattate da Sylvian stesso. L’impostazione grafica è semplice, ma accurata; infatti, le immagini sono tutte stampate in senso verticale per armonizzarsi col formato longilineo del volume e variano nelle dimensioni, perchè a volte riempiono la pagina, a volte lasciano una spessa cornice bianca intorno, altre volte ancora sono riprodotte a gruppi di quattro o di sei. I colori sono realistici, così come i soggetti inquadrati: ci sono scorci di città riprese in angoli inediti, come Tokyo vista da una macchina che percorre una strada trafficata o Cambridge vista attraverso una rete metallica divelta; ci sono piccoli dettagli di hotel, case, negozi, aeroporti e navi. Eccezionalmente Sylvian fa uso della sfocatura, come quando riprende dei fiori sparsi su una moquette grigia. In tutto ciò le persone compaiono di rado e sono sempre distanti. Ogni tanto le immagini sono giocate sulla predominanza di un colore: il particolare di una tenda gialla, alcuni ghiaccioli rossi e verdi in un lavandino, il lembo di un tessuto rosso. I titoli delle fotografie sono perlopiù descrittivi, anche se talvolta sono simbolici: in Direction si vedono quattro stivali di gomma bianca in fila su un muretto; in Humility tre monete giacciono su un muretto insieme a un pomodorino; in Archetype si vede la statua di una Madonna con Gesù bambino; in Density l’immagine è tutta incentrata su un cielo nebbioso che lascia appena intravedere sul basso le teste di tante persone.
La scelta di David Sylvian di usare le sue fotografie appare piuttosto significativa se si considera che questo tour, non essendo legato all’uscita di nessuna novità discografica quanto piuttosto a una presentazione dei suoi brani più famosi, rappresenta per il cantante la possibilità di fare un bilancio della propria carriera e forse di aprirsi a una nuova fase. E per fare ciò sicuramente la fotografia è il mezzo più congeniale, perchè permette di sintetizzare gli anni passati in istanti significativi. Tanto più che Sylvian non ha un rapporto estemporaneo col mezzo, come dimostra il suo sito in cui è possibile trovare un’intera sezione dedicata alle immagini scattate da lui nel tempo. Le sue immagini e la sua musica sono in qualche modo affini, perchè hanno “qualcosa di minimale ma al tempo stesso di sostanzioso”. E, per continuare il paragone con la musica, si possono citare le parole di Jason Cowley: “Tutta l’arte, dice il critico vittoriano Walter Pater, aspira alla condizione della musica. Ma quale musica aspira alla condizione del silenzio? Quale musica anziché avere il proposito di divertire o di intrattenere trasporta l’ascoltatore oltre il rumore del mondo e il mero flusso delle apparenze e verso la considerazione di una realtà più alta?”. Le foto di Sylvian sono così. Piccoli dettagli estrapolati dal bombardamento visivo di fondo di questa nostra società troppo caotica.
©CultFrame 10/2007
IMMAGINI
1 David Sylvian. Direction
2 David Sylvian. Humility
CREDITI
The World is Everything Tour / Autori: David Sylvian / Introduzione: Jason Cowley / Editore: Samadhisound, 2007 / 36 pagine (non numerate) / 30,00 euro / Allegato: cd
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