Circolano due diverse versioni del video di Fango, brano di Jovanotti utilizzato per promuovere, anche a livello visivo, il suo album Safari. La prima è definita nei crediti iniziali “Versione A”, la seconda “Versione Regista”.
Si tratta di videoclip dal tono espressivo totalmente differente. La “Versione A” è palesemente realizzata e montata per colpire l’immaginario collettivo del giovane pubblico, attraverso immagini di grandissimo respiro paesaggistico e movimenti di macchina che mettono in risalto la “meravigliosa bellezza del creato” (prendiamo a prestito una definizione pasoliniana tratta da Che cosa sono le nuvole) e l’individuo. Tutto è giocato su questa apparente distanza, su una contraddizione fisica che in realtà cela una sorta di armonia perduta dall’uomo moderno. Il clima è sì decisamente poetico ma anche estremamente accattivante per lo sguardo dello spettatore poiché tutto è concentrato in maniera evidente sul bello/grandioso/metafisico della natura. Il tutto attraverso un’insistenza forse un po’ eccessiva che sfora in un “estetizzante” un po’ fuori luogo per i contenuti della canzone.
La “Versione Regia” è invece molto intimista, veramente lirica. Vi è una ricerca di profondità che si rintraccia nella semplicità dello stile. La macchina da presa indugia per alcuni minuti sul profilo di Jovanotti, bagnato dalla pioggia e dall’acqua di una grande cascata che si intravede sullo sfondo. Il regista Antonio Lo Giudice utilizza il dispositivo ottico come una sorta di pendolo della coscienza e dell’animo e produce attraverso delle sfocature volontarie una sensazione di approfondimento interiore. Solo alla fine, la natura finisce per prendere il sopravvento, ma ciò rappresenta una sorta di apertura fisiologica verso il tutto rappresentato dal mondo, dall’acqua e dal fango, simboli di una “maternità” quasi religiosa che va oltre la stessa, pur importante, quotidianità vissuta dagli esseri viventi.
Vi sono, come è stato detto, riferimenti al cinema di Werner Herzog, nelle due versioni di Fango? Forse, ma sinceramente ci sembra inutile scomodare questo maestro del cinema contemporaneo. Preferiamo semplicemente apprezzare lo sforzo creativo di Lorenzo Cherubini, del regista Antonio Lo Giudice e del direttore della fotografia Gustavo Hadba.
©CultFrame 02/2008
CREDITI
Video: Fango / Regia: Antonio Lo Giudice / Montaggio: Gustavo Hadba / Fotografia: Paolo sbrango Marzoni / Album: Safari / Etichetta: Universal Music Italia/SoleLuna / Anno: 2007
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