Produzione italiana per una delle maggiori figure dell’horror internazionale come Robert Englund, alias Freddy Krueger. Infatti, l’attore statunitense è in Italia per effettuare, con la collaborazione della Roma Lazio Film Commission e quella della ReDark, co-produttrice nostrana della pellicola, dei sopralluoghi per il suo nuovo film da regista The Vij, ispirato all’omonima novella di Nikolaj Gogol.
Protagonista nel 2003 de Il ritorno di Cagliostro di Ciprì e Maresco, è alla sua seconda visita in Italia e questa volta non solo come attore ma soprattutto come regista.
Abbiamo incontrato Robert Englund a Roma. Ecco il nostro report.
Come mai ha deciso di girare questo suo nuovo film in Italia? E, soprattutto, sarà un horror?
Non è proprio un film horror questo che stiamo preparando. Abbiamo usato come pretesto, come ispirazione, la novella di Gogol The Vij. Abbiamo “rubato” dei personaggi e soprattutto un mostro. Un mostro straordinario. Ma abbiamo voluto in fondo realizzare una favola gotica molto vicina ad un fantasy. Ma quello che mi affascinava di più era la creazione di questo nuovo mostro, un mostro mai visto prima. E poi in Italia ci sono già stato e lavoro benissimo.
Ha già visto qualche location?
È la seconda volta che vengo in Italia per trovare luoghi dove girare. Siamo già stati in Calabria dove abbiamo visto un villaggio straordinario e pieno di atmosfera e un secondo meno interessante perché era, come dire,… un po’ troppo aristocratico. In compenso, abbiamo visitato delle grotte…. terribili! Poi abbiamo visitato Bagnoregio, al confine tra Lazio e Toscana che ho trovato tremendamente attraente, e poi qualcosa anche in Piemonte. E infine, siamo stati a Torino dove abbiamo visitato gli studi per gli interni. Credo che prenderemo due di questi villaggi ma dipende un po’ da come sarà organizzata la produzione.
Come sicuramente sa dallo stesso racconto di Gogol è stato tratto uno dei capolavori del cinema dell’orrore italiano come La maschera del demonio di Mario Bava. Il film del maestro italiano era in bianco e nero, il suo sarà a colori e, poi, si ispirerà a questa pellicola?
Sarò sincero con lei anche se c’è il rischio che attiri le ire dei miei produttori. Se vivessimo in un mondo perfetto avrei fatto The Vij in bianco e nero. Ma io sono un regista americano, in America adoriamo il colore e Vittorio Storaro per noi è un mito. No, il mio film sarà girato a colori anche se trarremo ispirazione dalla straordinaria pellicola di Bava. Sarà un colore molto italiano, molto forte e sontuoso che darà alla pellicola un’aria un po’ kafkiana. Anzi, come se Kafka incontrasse l’espressionismo tedesco, ma a colori. Ho studiato molte versioni della sceneggiatura a cui hanno messo mano sia americani che italiani. Credo di avere tra le mani una versione definitiva: una versione lontana da uno stile che ricordava un po’ quello alla Il violinista sul tetto, insomma troppo folkloristico. Avremo uno stile più dark e che si libera del mondo alla Cechov per approdare a qualcosa di più primitivo. Abbiamo un prete, la prostituta, la ragazza morta e il padre che soffre per la sua morte e tutto il paese che è terrorizzato per quello che sta succedendo. Un mondo eccezionale.
Ha fatto molti horror nella sua carriera. Che cosa le ha offerto e che cosa le ha levato il personaggio di Freddy Krueger?
Freddy è il sogno di ogni uomo…, magari non di tutti. Ma per me è stato fondamentale. E poi i film della serie Nightmare, a cominciare da quello di Wes Crafen, hanno portato avanti dei temi assolutamente universali. Gli incubi fanno parte della nostra vita e come ben sa, non lo dico io ma personaggi come Freud e Jung. Se oggi mi trovo comunque qui in Italia e parlo con lei del mio progetto cinematografico lo devo a lui. Mi ha aperto le porte di tutto il mondo. Vado ovunque e tutti mi riconoscono. E uno dei miei posti preferiti è proprio l’Italia. Mi piace tutto qui. Dal cibo all’arte, e anche il clima. E ovviamente il cinema italiano. Per questo ho accettato di lavorare venti ore al giorno nelle grotte della Sicilia con Ciprì e Maresco per Cagliostro e adesso ho la proposta del mio amico Loris Curzi a girare proprio qui The Vij.
©CultFrame 02/2008