Alla Galleria San Salvatore di Modena il critico d’arte Alberto Zanchetta ha curato l’allestimento di Ouverture, una coppia di mostre il cui senso è esplicitato sul catalogo, nel testo di presentazione dal titolo “making things happen”: in esso Zanchetta spiega come la sua scelta critica sia basata principalmente sull’approfondimento del farsi stesso delle opere d’arte. Egli, infatti, non intende limitarsi ad aspettare che qualcosa succeda, ma vuole farlo accadere per poi interrogarsi e discutere. Perciò, ha scelto di far esporre quattro giovani artisti, mettendo in relazione il loro lavoro. La prima coppia è stata presentata nei mesi di gennaio e febbraio, quando sono stati esposti i disegni di Giorgio Rubbio (Torino, 1980) e di Elena Rapa (Fano, 1978). Anche se molto differenti per stile, le opere di questi due artisti risultano inquietanti.
La seconda coppia di artisti è stata presentata a marzo con l’inaugurazione di una mostra allestita con opere di Elena Ascari e Daniela Cavallo.
Elena Ascari (Modena, 1981) è una pittrice che sceglie angoli di ripresa e inquadrature molto simili a quelle che si potrebbero ottenere con la fotografia; i suoi dipinti, infatti, sono scorci “scattati” all’interno di centri commerciali. In tali dipinti un posto centrale è riservato alle superfici riflettenti nelle quali, a volte, si specchiano dettagli colorati del centro stesso e, altre volte, si intravedono persone in movimento, spesso mentre salgono o scendono con le scale mobili. La particolarità dei quadri della Ascari è data dal fatto che le persone appaiono piccole e sfocate oppure riflesse in superfici che ne spezzano l’immagine; così facendo, i soggetti appaiono all’interno di questi non luoghi come se fossero un elemento fra gli altri fra i quali tendono a confondersi, rendendo evidente la loro marginalità.
Daniela Cavallo (Ostuni, 1982) invece è una fotografa che usa un linguaggio pittorico in un duplice senso: innanzitutto, perchè rinnega la nitidezza possibile della macchina fotografica per sgranare l’immagine digitale e, poi, perchè si ispira alla corrente pittorica romantica. Infatti, in tutte le sue fotografie (montaggi di scatti realizzati in momenti differenti) compare una singola persona, spesso una donna, ripresa in situazioni diverse – mentre si trova su uno spiazzo sopraelevato o su un tetto all’altezza della cima di un albero oppure ancora mentre cammina su una scogliera reggendo un lungo filo – tuttavia, indipendentemente dalla location, il soggetto è sempre di piccole dimensioni sotto a un cielo di una nuvolosità onirica. La Cavallo ama anche la specularità: in una foto l’immagine di una donna in un prato di fronte a un albero è ripetuta due volte grazie al riflesso in uno specchio d’acqua. Sono tutti paesaggi interiori, metafore del sentimento romantico del sublime (i cui soggetti ricordano pittori come Friedrich e Turner) secondo il quale l’anima trovandosi di fronte alla forza e alla vastità della natura vive emozioni intense e contrastanti; il tutto, però, è reso contemporaneo grazie alla scelta di colori innaturali e acidi.
Viste insieme, le due esposizioni allestite in galleria San Salvatore mostrano aspetti contradditori del sentire contemporaneo secondo cui elementi favolistici e perturbanti si mescolano in una inconsueta sintesi, mentre la sensazione di marginalità dell’essere umano viene interpretata come la cancellazione dell’interiorità tanto quanto una sua esaltazione.
©CultFrame 03/2008
IMMAGINI
1 Elena Ascari. Senza titolo. Olio su tela, 2008
2 Daniela Cavallo. Oltre. Stampa digitale, 2008
INFORMAZIONI
Elena Ascari e Daniela Cavallo – Ouverture
Dall’8 marzo al 5 aprile 2008
San Salvatore Galleria d’arte contemporanea / Via Canalino 31, Modena / 059244943
Venerdì e sabato 17.30 – 19.30
Ingresso libero
Cura:Alberto Zanchetta
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Galleria San Salvatore, Modena