Come si può non amare un film che comincia come una pellicola musicale alla maniera de Il gioco del Pigiama con Doris Day, primo musical sul mondo del lavoro, e che prosegue come una satira sociale senza sbavature? È citato, inoltre, nella sua locandina, con grande senso d’ironia, il quadro “Il quarto stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo e infine, sempre lo stesso film, si chiude da una parte con una straordinaria citazione de Il Viale del tramonto di Billy Wilder (ma anche L’appartamento ha offerto qualche spunto al suo autore), e dall’altra in modo aperto, quasi buñueliano, tanto surreale quanto così poco conciliante. In altre parole, come si fa a non amare Tutta la vita davanti di Paolo Virzì?
Una volta la commedia all’italiana era forte e ci proponeva piccoli grandi capolavori firmati Risi, Monicelli, Scola, Comencini e Lattuada, per citare solo alcuni nomi. Ma oggi? Sono pochissimi i veri maestri di questo genere e molti quelli che pretendono di conoscerlo e che si scoprono autentici “impostori”. Il regista livornese è un vero autore. Tracciando con estrema leggerezza e capacità psicologica una serie di ritratti e ritrattini della nostra società “più bassa”, analizzando con un occhio divertente (e divertito) gli ambienti con le modalità di un entomologo e approfondendo i rapporti umani ci introduce in un mondo plasticamente sorridente e profondamente spaventato. Le vittime predestinate, i giovani precari pieni di belle speranze, e i carnefici, gli squallidi squali delle società che berlusconiamente offrono sogni che si rivelano incubi, sono accomunati dalla stessa ansia per il futuro che si tramuta in folle disperazione. Una società in cui non c’è scampo per nessuno e in cui cambiare idealisticamente le regole è assolutamente vietato e soprattutto impossibile.
Paolo Virzì e il suo sceneggiatore Francesco Bruni creano un mondo fiabesco, bizzarro, ma talmente esagitato da sembrare quasi futuristico. “Sono ragazze stupide, innocenti, spensierate, ignorantissime, candide, che sanno a memoria le gesta del Grande Fratello e che si sentono nell’azienda come concorrenti di un reality show”, dice lo stesso Virzì; e noi ci sentiamo di aggiungere anche i giovani uomini che credono di aver trovato non solo il facile guadagno ma anche una dimensione alla loro incapacità di uscire dalle convenzioni. E se poi sono le convenzioni a non lasciarli uscire, come nel mondo “fatato” de “Le mogli di Steppford”? E se questa fosse la contemporaneità? Domande alle quali gli autori de Tutta la vita davanti non danno risposte. Ci fanno però venire un bel po’ di dubbi, cosa che non guasta.
E passiamo agli attori. Un film corale Tutta la vita davanti si avvale di un gruppo di interpreti scoppiettanti e consapevolmente spiritosi. La Ferilli fa Ferilli con grande coraggio ed autoironia mentre Massimo Ghini fa un cattivo talmente sopra le righe da risultare simpatico. Ma è soprattutto lo sguardo della sua protagonista, la brava Isabella Ragonese che scandaglia un universo di tipi umani sempre più reali, a dare quel tocco di genuino divertimento alla pellicola di Virzi. Sguardo che inquadra tra gli altri un Elio Germano umiliato e offeso, Valerio Mastrandrea sempre in corsa alle prese con la sua coscienza, e via con Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti e Caterina Guzzanti fino ad un microcosmo tanto meschino quando tragicamente realistico.
©CultFrame 04/2008
TRAMA
Marta é una giovane neolaureata speranzosa e vogliosa di iniziare il suo inserimento nel mondo del lavoro. Trova così un posto presso un call center, pieno di giovani come lei; ed anche se tutto è così lontano da quell’ambiente accademico che, con tanta fatica e perseveranza, ha invano rincorso, riesce persino a trarne un iniziale giovamento. Tutto sembra andare secondo i suoi piani, ma ben presto si renderà conto che i suoi progetti e le sue speranze saranno messe in discussione dalla cruda realtà che si cela dietro un apparente ambiente dinamico che nasconde invece i lati oscuri del lavoro precario.
CREDITI
Film: Tutta la vita davanti / Regia: Paolo Virzì / Sceneggiatura: Francesco Bruni, Paolo Virzì / Fotografia: Nicola Pecorini / Montaggio: Esmeralda Calabria / Scenografia: Davide Bassan / Musiche: Franco Piersanti / Interpreti: Isabella Ragonese, Sabrina Ferilli, Elio Germano, Massimo Ghini, Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti / Produzione: Medusa Film e Motorino Amaranto / Distribuzione: Medusa / Paese: Italia, 2008 / Durata: 117 minuti
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