Street & Studio, la mostra in programma alla Tate Modern, riassume l’arte del ritratto in 350 eccezionali lavori, eseguiti sia in studi di posa che all’aperto. La fotografia di strada, in particolare, assume molte forme, grazie all’invenzione e allo sviluppo di macchine fotografiche piccole e maneggevoli, capaci di catturare i soggetti in pose informali e intime. La rassegna include nomi internazionali, del calibro di Cecil Beaton, Henri Cartier-Bresson, Jacques Henri Lartigue, Robert Mapplethorpe e Cindy Sherman e mira ad indagare le valenze cosmopolite e le correnti che hanno influenzato questo genere fotografico.
Infatti, sebbene la fotografia di strada e quella in studio si siano evolute con modi e codici propri, la mostra alla Tate cerca di mettere in risalto i punti di contatto tra i due generi.
Il percorso espositivo si snoda dunque attraverso una serie di ambienti tematico-cronologici, a partire dai precursori del ritratto, sia quei fotografi che alla fine del XIX secolo ricreavano spaccati di vita sociale attraverso pose altamente orchestrate, immortalando spazzacamini, mendicanti e venditori ambulanti, sia quei professionisti affermati, che hanno lasciato vivide immagini di personaggi famosi, basti pensare al Baudelaire di Etienne Carjat.
La fotografia agli inizi del ventesimo secolo è anche mezzo di denuncia politico-sociale, e il ritratto si pone a mezza strada tra finzione e realtà. Si tratta spesso di scatti dal sapore documentario, ma di forte impatto estetico, come le strade parigine di Alfred Stieglitz o i bambini newyorkesi di Lewis Hine.
L’affascinante viaggio visivo prosegue nelle strade, dove l’incontro con il quotidiano e l’umanità anonima è il punto focale del lavoro di una serie di artisti, come Walker Evans (celebri i suoi ritratti di operai e impiegati a Detroit) o Joel Sternfeld, il quale riesce a dare ai suoi scatti il carattere di incontro fortuito e immediato.
La mostra passa poi ad esplorare la fotografia tra studio e paesaggio urbano a cavallo delle due guerre mondiali. Le influenze surrealiste ed il gusto per tutto ciò che è misterioso si annidano dietro le lenti di Henri Cartier-Bresson e Manuel Alvarez Bravo, i ritratti in studio di Cecil Beaton, si fanno sofisticati ed eleganti.
Infine il visitatore viene guidato attraverso una serie di tematiche suggestive, dai personaggi di strada ai pendolari di Walker Evans e Wolfgang Tillmans, dal Living Theatre del dopoguerra, la vita quotidiana che si fa poesia, effimera e peculiare, alle rivoluzioni politico sociali degli anni Sessanta e Settanta, fino alla fotografia contemporanea, dai primi anni Ottanta ad oggi.
La mostra presenta al pubblico anche libri e riviste ed esamina lo scarto tra vita quotidiana e celebrità, riflettendo sui cambiamenti sociali e l’evoluzione stessa della professione di fotografo.
©CultFrame 06/2008
IMMAGINI
1 Erwin Blumenfeld. Untitled, New York 1946. ©the Estate of Erwin Blumenfeld / DACS, London
2 ©Joel Sternfeld. Attorney with laundry, corner Bank and West 41 st., NYC 1988. Museum Folkwang, Essen. courtesy Pace/Mac Gill Gallery, New York
INFORMAZIONI
Street & Studio – A Urban History of Photography
Dal 22 maggio al 31 agosto 2008
Tate Modern Level 4 / Bankside, Londra / Telefono: 20.78878888
Domenica – giovedì 10.00 – 18.00 / venerdì e sabato 10.00 – 22.00
Biglietto: £10
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