Come abbiamo più volte affermato, è necessario, a costo di apparire cinici, fare il pelo e contropelo a ogni iniziativa di carattere benefico e/o politico di grandi star del cinema e della musica per comprendere quale sia effettivamente il reale motivo dell’impegno pubblico. La questione non è di poco conto, poiché in alcuni casi dietro la facciata legata alla solidarietà sociale si può nascondere un’oculata strategia di marketing.
I Radiohead hanno, in tal senso, già fatto parlare di loro, vendendo inizialmente solo via internet il loro ultimo album In Rainbows, salvo poi, dopo qualche tempo, veder apparire normalmente il disco nei negozi. È stata dunque una sorta di modernizzazione democratica della vendita musicale, quella sopra descritta, o un’astuta campagna promozionale?
Prendiamo il caso del loro recente videoclip All I Need. Questo breve film musicale è stato creato per sostenere la lotta allo sfruttamento del lavoro minorile a al traffico di esseri umani. Bello, fantastico, pregevole. Intanto però circola un videoclip di un brano dei Radiohead che grazie al loro coinvolgimento in battaglie civili riescono a colpire l’immaginario di innumerevoli fan affamati di impegno sociale. Noi, sinceramente, non abbiamo giudizi etici precisi. Ci limitiamo a constatare che le star del cinema e della musica hanno spesso adottato simili strategie comunicative proprio in periodi di “magra”, quando la loro immagine era in via di decadimento.
E il video? Si tratta certamente di un ottimo prodotto sia sotto il profilo linguistico/formale che sotto quello narrativo. L’inquadratura è divisa in due e dunque il racconto è scisso in vicende parallele che lo spettatore vede scorrere contemporaneamente. Da una parte un bambino bianco-occidentale della media borghesia, che va a scuola, mangia e vive in una bella casa, dall’altro un ragazzino asiatico costretto a dormire per terra e a lavorare, come fosse uno schiavo del terzo millennio, alla fabbricazione di scarpe che alla fine del videoclip vedremo indossare dal bambino bianco-ricco.
La morale di fondo è chiara, ineccepibile. Nulla da dire. La regia è equilibratissima e impostata su movimenti di macchina oggettivanti e ben calibrati che danno struttura alle due sequenze gemelle. Il ritmo del montaggio si avvicina poi in maniera armoniosa all’angosciosa cupezza del brano dei Radiohead, cupezza che, a onor del vero, dà un senso all’intera operazione videomusicale.
©CultFrame 07/2008
CREDITI
video: All I Need / regia: Steve Rogers / fotografia: John Seale / montaggio: Alexandre Di Franceschi / interprete: Radiohead / album: In Rainbows / Etichetta: Beggars Banquest.XL Rec, 2008 / produttore: Giorgina Wilson
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