Il caso del videoclip dei Porcupine Tree intitolato Normal è il classico esempio di prodotto audiovisivo interessante e contraddittorio. Da una parte la questione registica ed espressiva dall’altra quella più specificatamente contenutistica.
Per quanto riguarda la prima è doveroso sottolineare come l’impostazione formale concepita da Lasse Hoile sia assolutamente solida, ben collocata all’interno di un’architettura visuale di stampo cinematografico e armoniosa rispetto alla dimensione narrativa, suddivisa in due sezioni distinte e separate che dialogano attraverso un montaggio che potremmo definire alternato. Toccanti soprattutto i primi piani dei giovani protagonisti (spesso realizzati attraverso drammatiche sfocature).
Per ciò che concerne la seconda, il discorso si fa più complicato. Le due sezioni narrative contrapposte mettono a confronto due mondi apparentemente lontani: quello degli anziani e quello dei giovani. La coppia di settantenni al centro del racconto appare il simbolo stesso della felicità. I due svolgono attività casalinghe, cucinano e apparecchiano la tavola, si scambiano affettuosità e ballano. I giovani sono invece devastati dalla solitudine, ossessionati dalla tecnologia, immersi in una depressione devastante.
Capiamo perfettamente la base contenutistica del videoclip Normal. Il nostro timore è che dietro questa visione così precisa e certa dell’esistenza di generazioni diverse si nasconda una visione un po’ moralistica e forse, involontariamente, benpensante. E’ vero che telefonini, computer e iPhone possono portare, in alcuni casi, all’alienazione ma è anche vero che guardarsi malinconicamente all’indietro non serve a nulla, se non ad alimentare l’angoscia esistenziale.
©CultFrame 09/2008
CREDITI
video: normal / regia: Lasse Hoile / interprete: Porcupine Tree / album: Fear of a Blank Placet / etichetta: Roardrunner, 2007
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