Paesaggi attivi. Saggio contro la contemplazione | L’arte contemporanea e il paesaggio metropolitano ⋅ Un libro di Viviana Gravano

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis
Copertina del libro Paesaggi attivi, L'arte contemporanea e il paesaggio metropolitano di Viviana Gravano

Non v’è alcun dubbio sul fatto che il paesaggio, elemento fonte di ispirazione da secoli per innumerevoli artisti, sia stato negli ultimi anni motivo di fraintendimenti e semplificazioni critico/storiche a volte imbarazzanti. Il problema è che il paesaggio racchiude in sé un elevato numero di sfumature culturali e sociali impossibili da catalogare in modo definitivo. Ancor di più. Questo fattore, almeno nell’ultimo secolo, è stato attraversato da quattro diversi linguaggi visuali: pittura, fotografia, cinema, video. E ciò ha determinato svolte improvvise, aperture impensabili, innovazioni sorprendenti, intrecci linguistici ed estetici.

Tale prologo ci serve per introdurre le tematiche inserite in Paesaggi attivi – Saggio contro la contemplazione (Mimesis). Il volume è stato scritto dalla critica d’arte Viviana Gravano e rappresenta una sorta di raccolta di saggi, più o meno collegati tra loro, che la studiosa ha dedicato alla questione del paesaggio, dello sguardo urbano, dello spazio della realtà, dell’oggettività e della soggettività nelle arti visive.

Si tratta di un percorso complesso, anche dal punto di vista strettamente teorico, che è stato organizzato dall’autrice in maniera facilmente fruibile. I pregi del libro sono sostanzialmente due. Il primo è lo spirito libero che ha guidato la ricerca e l’analisi della critica, uno spirito aperto, curioso, vivace e dinamico che ha permesso a Viviana Gravano di svariare da un artista all’altro, da una corrente all’altra, senza dare sensazione di confusione critica ed espositiva. Il secondo è lo stile di scrittura privo di intellettualismi e caratterizzato da rari, necessari, tecnicismi. Ciò ha determinato, insieme all’uso della prima persona singolare (che in genere non amiamo ma che in questa occasione abbiamo trovato appropriato), un impianto “narrativo” e comunicativo di insolita efficacia (in relazione alla critica elitaria dei nostri giorni).

La scelta di Viviana Gravano è stata quella di affrontare le tematiche prima elencate trasportando l’approccio critico non nella dimensione della contemplazione ma in quella di una auspicabile predisposizione attiva del critico, capace di alimentare il proprio discorso sapendo compiere delle vere e proprie incursioni, mai gratuite e prive di senso, in differenti periodi, movimenti, poetiche dell’arte contemporanea.

Di estremo interesse è il modo in cui Viviana Gravano affronta il problema dello spazio, fattore che secondo l’autrice: “…parte dal nostro stesso corpo, ed è tutto quello che siamo noi, tutto quello che, in un modo o nell’altro, ci è esterno”. Ed ancora: “Da qualsiasi lato la si voglia vedere, lo spazio si modifica in relazione allo sguardo soggettivo, al vissuto”. Troviamo quest’ultima frase molto significativa. Ancor di più: educativa e illuminante. Il problema è che coloro i quali sembrerebbero i perfetti destinatari di tale affermazione, fotografi e cineasti, spesso risultano impermeabili a simili acute riflessioni.

Tra i saggi che compongono il libro, il più brillante e, per certi versi, coraggioso è a nostro avviso quello dedicato a Luigi Ghirri. Condividiamo pienamente la convinzione che l’arte di Ghirri sia stata negli ultimi anni usata, piegata, mal interpretata, e anche, purtroppo, inflazionata. Sostiene Viviana Gravano: “…La sua immagine del reale, paradossalmente tassonomica e scientifica, serve una volta di più a dimostrare l’impossibilità della rappresentazione ultima”. Questo passaggio ci sembra perfetto applicato allo sguardo di Ghirri, ma potrebbe a nostro avviso essere utilizzato anche come vera e propria assunto teorico, in relazione alla questione mai risolta della presunta relazione tra fotografia/cinema e il concetto di rappresentazione oggettiva della realtà.

© CultFrame 10/2008

CREDITI
Paesaggi attivi. Saggio contro la contemplazione – L’arte contemporanea e il paesaggio metropolitano / Autore: Viviana Gravano / Editore: Mimesis / 312 pagine / ISBN: 978-8857507866

SUL WEB
Mimesis Edizioni

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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