Che gli sceneggiatori di Hollywood siano a corto di ispirazione è un fatto ormai assodato. Lo dimostrano da una parte gli innumerevoli remake che il cinema americano sforna ogni anno e dall’altra parte l’affannosa ricerca negli archivi cinematografici di qualche spunto interessante per la realizzazione delle loro pellicole. Che cosa abbia spinto David Fincher, il bravo regista di Seven, ad occuparsi di un racconto di Francis Scott Fitzgerald, rispolverando uno scrittore particolarmente legato alla sua epoca, rimane un mistero. Fitzgerald ha sempre avuto un rapporto difficile con il cinema.
Nessuno dei suoi romanzi ha avuto una riduzione adeguata per lo schermo e persino quel meraviglioso film che è Gli ultimi fuochi di Elia Kazan, risulta molto lontano dallo spirito del testo originale per poter fare un confronto come si deve. Ciò succede anche per Il curioso caso di Benjamin Button, film che trasforma tutta l’ironia e il grottesco dell’opera di partenza in un melodramma dagli spunti fantasy piuttosto detestabili.
La tesi dell’autore, il quale sostiene che il massimo della vita lo si godrebbe disponendo della saggezza dei vecchi e della baldanza dei giovani, serve da spunto per l’ennesima riflessione sull’amore impossibile ed eterno. Il risultato è un’oleografia molto stucchevole del passato che vince sul presente.
Siamo nella New Orleans di ieri che in quella di oggi, con Katrina alle porte. Si tratta di una visione favolistica degli Stati Uniti che non affronta nessun tema per davvero e che, cosa ben più grave, manca di emozione e sincerità. Benjamin Button ringiovanisce invece di invecchiare ma questo non ha nessun significato specifico; non c’è riflessione su nulla e ciò fa diventare Il curioso caso di Benjamin Button un esercizio di stile vacuo, in cui il gioco spazio-temporale rimane fine a se stesso; l’analisi dei ricordi è patinata e stucchevole ma soprattutto è al servizio di una storia che può piacere alle grandi platee che sono alla ricerca del facili sentimentalismi.
Unico punto di forza di una pellicola, altrimenti interminabile e insensata, è il cast. E se Cate Blanchette rimane un po’ all’ombra, Brad Pitt giganteggia, con e senza trucco, sfidando il ridicolo e riuscendo a salvare il salvabile solo come gli attori di una volta sarebbero riusciti a fare.
© CultFrame 02/2009
TRAMA
“Sono nato sotto circostanze insolite”. Così comincia Il Curioso Caso di Benjamin Button, adattato da un racconto di F. Scott Fitzgerald che narra le vicende di un uomo nato con un’età di ottanta anni: un uomo, come tutti noi, che non è in grado di fermare il tempo, ma che anzi lo vive con reversibilità cronologica.Seguiremo la sua storia, partendo da New Orleans verso la fine della prima guerra mondiale nel 1918 fino al 21° secolo: un viaggio che è inusuale come la vita di ogni uomo può essere.
CREDITI
Titolo: Il curioso caso di Benjamin Button / Titolo originale: The curious case of Benjamin Button / Regia: David Fincher / Sceneggiatura: Eric Roth / Fotografia: Claudio Miranda / Montaggio: Kirk Baxter, Angus Wall / Scenografia: Kelly Curley / Musica: Alexander Desplat / Interpreti: Brad Pitt, Cate Blanchett, Tilda Swinton, Elle Fanning, Jason Flemyng, Julia Ormond, Elias Koteas, Taraji P. Henson, Josh Stewart / Produzione: Warner Bros. Pictures, Paramount Pictures, The Kennedy/Marshall Company / Distribuzione: Warner Bros. / Paese: USA, 2009 / Durata: 166 minuti
SUL WEB
Sito ufficiale del film Il curioso caso di Benjamin Button di David Fincher
Sito italiano del film Il curioso caso di Benjamin Button di David Fincher
Filmografia di David Fincher
Warner Bros.