Sean Snyder è un artista statunitense, che vive e lavora a Kiev e Tokio. La sua personale ricerca si basa soprattutto sul concetto di circolazione globale dell’informazione visiva, attraverso una raccolta e riorganizzazione sistematica di video, fotografie e testi, desunti dalle più svariate fonti, come Reuters, Associated Press, archivi di istituti governativi, home page personali o siti internet clandestini. Tutto questo materiale viene vagliato e organizzato da Snyder, per essere presentato sotto forma di pubblicazione o installazione, esplorando così non solo quei codici che sottendono alla produzione tecnologica delle immagini, ma anche l’idea stessa di accessibilità e trasparenza dell’informazione.
Index, in programma in questi giorni all’Institute of Contemporary Arts di Londra, è la prima mostra personale ad essere allestita in un’istituzione Britannica e comprende lavori degli ultimi cinque anni, tra cui tre video installazioni, che esaminano la complessità delle immagini di guerra, e una serie di fotografie, frutto della pratica di editing e digitalizzazione che Snyder ha intrapreso sul suo archivio.
La mostra è divisa su due livelli. Al piano inferiore un cospicuo numero di immagini, realizzate secondo uno stile neutro, quasi scientifico, documenta il lavoro d’archivio, ritraendo immagini, supporti, strumenti e tutti i materiali che sono andati fisicamente distrutti attraverso il processo di digitalizzazione. Al visitatore il concetto di informazione e immagini di archivio viene presentato come fatto, materiale inerte, che, nell’atto di essere scambiato e fatto circolare, non può esentarsi dall’essere manipolato e stravolto.
A completamento dei lavori fotografici, sulla parete di fondo della sala, è proiettato Exhibition, video realizzato nel 2008, in cui Snyder ha rieditato un documento di propaganda sovietica, rimuovendone il commento sonoro e dislocandone la narrativa. Se nell’opera originale si trattava dell’allestimento di una mostra di arte messicana in un museo ucraino e delle lezioni di storia dell’arte divulgate ai lavoratori rurali, qui si enfatizzano le basi ideologiche del documentario e la continuità di certi postulati, che sottintendono a qualsiasi mostra o presentazione d’arte.
Al piano superiore dell’ICA sono invece presenti due altre video installazioni di Snyder, basate essenzialmente sulle dinamiche ed il processo di rappresentazione politica dei conflitti nel Medio Oriente. Il primo video, Afghanistan (2008-2009), si serve di un filmato ritrovato in un archivio di Kiev, per decostruire le relazioni di potere tra invasori e popolazione locale. Le truppe sovietiche ed afgane sono impegnate in una danza, in cui entrambi sembrano divertirsi, ma il breve documento, decontestualizzato ed esaminato al rallentatore, restituisce un senso di messa in scena, in cui la presunta spontaneità viene meno.
In Casio, Seiko, Sheraton, Toyota, Mars (2004-05), immagini e filmati desunti da una grande varietà di fonti – governative, giornalistiche ed amatoriali – fornisce una panoramica dei conflitti in Iraq e Afganistan, in cui si esaminano essenzialmente il ruolo delle multinazionali nel processo di colonizzazione dei due paesi e lo sviluppo e i cambiamenti nel modo di fare comunicazione.
Lo scopo del video è sia quello di individuare gli aspetti materialistici del conflitto – beni di consumo, scambi economici, marche e loghi famosi – sia la relazione che intercorre tra la realtà della guerra come evento e la sua simultanea documentazione come spettacolo. I due aspetti si fondono, così come i confini tra fotogiornalismo e filmati amatoriali si fanno sempre più labili ed è difficile distinguere tra soldato e reporter, tra ciò che è reale e ciò che viene manipolato e fatto circolare come verità.
La mostra all’ICA è accompagnata da una serie di eventi e conferenze, tra cui una selezione di film, scelti da Snyder per un pubblico giovane, e un colloquio/intervista tra l’artista e Mark Sladen, fissato per giovedì 9 aprile 2009.
©CultFrame 02/2009
IMMAGINI
1 Sean Snyder. Working materials from Index. B/W digital prints. Installation view at ICA, 2009. Photo Marcus J Leith. Courtesy The artist. Galerie Chantal Crousel, Paris. Lisson Gallery, London. Galerie Neu Berlin
Index, mostra di Sean Snyder
Dal 12 febbraio al 19 aprile 2009
Institute of Contemporary Arts / The Mall, Londra / Telefono: (44)(0)207303647
Tutti i giorni 12.00-19.00 / giovedì fino alle 21.00 / Ingresso libero
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Institute of Contemporary Arts, Londra