Alla National Portrait Gallery sono in mostra una sessantina di foto ritratti realizzati da giovani fotografi, studenti o semplici appassionati di fotografia. Sono i finalisti del Taylor Wessing Photographic Portrait Prize 2008, un premio sponsorizzato dall’omonima compagnia legale e che ha visto oltre 2500 partecipanti per un totale di 6700 immagini. La mostra include i quattro vincitori del premio e il vincitore del Godfey Argent Award, per il miglior ritratto in bianco e nero.
Al visitatore si presenta un caleidoscopico riassunto di umanità, dal neonato al vecchio con il volto segnato, al pugile africano con le scarpe consunte al predicatore Americano, armato di Bibbia e di pistola. Ci sono ritratti di persone, che sono un’interpretazione del mondo e a tratti stabiliscono paralleli con la pittura del Rinascimento o dell’Ottocento.
La vincitrice, Lottie Davies, dà corpo ad un sogno raccontatole da un’amica. In una stanza dai ricchi tendaggi e dalle pareti scrostate, una donna appare serenamente reclinata in un letto, circondata da cinque neonati. La donna è una modella, i neonati sono lo stesso bambino fotografato più volte. Si tratta dunque di una foto accuratamente composta, che tenta di ricreare un’insolita sensazione di realtà.
Secondo classificato, Hendrik Kerstens con il suo ritratto dal titolo “Bag”. Il fotografo olandese da sempre usa sua figlia Paula come modella. In questo scatto evocativo dei grandi maestri fiamminghi come Vermeer, Kerstens ha messo una busta di plastica sul capo della giovane donna e l’ha modellata come un copricapo del diciassettesimo secolo. Al di là della bellezza insolita del ritratto, il fotografo ha voluto porre l’accento sullo spreco dei nostri giorni, la profusione di materiali inquinanti a cui siamo sottoposti. Un’altra finalista, Catherine Balet, ritrae invece due adolescenti come due immagini sacre, dove gli attributi sono diventati un computer, un Ipod, un telefono cellulare, e l’unica fonte di luce è lo schermo da cui sono attratte. Le ragazze sono connesse tra loro dagli auricolari e siedono fianco a fianco, ma in realtà sembrano abitare mondi diversi.
Esplorando le foto in mostra, ci si sofferma su intuizioni misteriose, particolari rivelatori e stridenti, come la modella seminuda, allo specchio, che si ravvia i capelli. Si è immediatamente attratti dal suo volto, dal suo corpo acerbo, ma già in primo piano, leggermente sfocata, si vede la sua gamba amputata al ginocchio. Così come quell’uomo anziano, che ritto in piedi, di fronte ad un fondale neutro, ci guarda con il volto pieno di rughe e gli occhi lucidi, e mostra sul braccio un numero, il tatuaggio del campo di concentramento a cui è sopravvissuto.
E’ come se i fotografi ci invitassero a guardare con intensità, a scoprire nei ritratti qualcosa di più personale, profondo, come una verità universale. Tra le persone ritratte si riconoscono anche personaggi famosi, linee caratteristiche e affascinanti, il sorriso eloquente di Steve McQueen, le rughe del volto di Doris Lessing, la fragile forza di Louise Bourgeois, circondata dal disordine decadente del suo studio.
La luce, il soggetto ritratto e l’attimo in cui la foto viene scattata ci regalano una memoria astratta, arricchita di mistero. Il volto è unico, con una qualità propria, perde la tridimensionalità per acquisire tutte le passioni della vita.
I soggetti sembrano vivere in un’altra realtà, un enigma che sopravvive al tempo. I ritratti non sono foto di sconosciuti, ma di individui di cui eventualmente conosceremo il nome o la storia.
La mostra alla National Gallery fornisce dunque l’occasione, non solo di vedere i lavori di alcuni dei più interessanti e dotati fotografi odierni, ma anche di restare affascinati dai diversi modi in cui si può guardare ad un volto.
©CultFrame 02/2009
IMMAGINE
©Hendrik Kerstens. Bag. per gentile concessione National Portrait Gallery
INFORMAZIONI
Taylor Wessing Photographic Portrait Prize 2008
Dal 6 novembre 2008 al 15 febbraio 2009
National Portrait Gallery / St. Martin’s Place, Londra / Telefono: +44.02073122463
Tutti I giorni 10.00 – 18.00 / giovedì e venerdì 10.00 – 21.00
Ingresso libero
LINK