FeltusFeltus è il nome d’arte dei fratelli Joseph e Tobias, figli dei pittori Alan Feltus e Lani Irwin. Nati a Washington e cresciuti in Italia, i due fratelli, collaborano assieme da oltre un decennio e hanno studiato all’Edimburgh College of Art. I loro lavori risentono del clima respirato in famiglia e dell’arte figurativa, specie quella del Rinascimento. Nonostante la fotografia e il film siano i loro mezzi espressivi preferiti, FeltusFeltus amano le contaminazioni, il linguaggio simbolico e le composizioni pittoriche. Dal 2007 il binomio FeltusFeltus si è allargato ad includere Elisabeth Krause e Caroline Bliemel, compagne di vita e di lavoro, il cui contributo prezioso [Krause è una designer di costumi, Bliemel ha studiato teatro] ha sicuramente lasciato il segno nel nuovo progetto, dal titolo Domestic Zircus, in mostra in questi giorni alla Whitecross Gallery di Londra.
Da sempre il mondo del circo, con le sue contraddizioni, le fantasticherie e l’umanità curiosa che, avvicendandosi nell’arena, catapulta il pubblico fuori dal banale quotidiano, ha affascinato poeti, artisti, registi. Forse, la suggestione maggiore la esercita proprio quella sensazione di provvisorietà, l’apparire di un tendone sotto il quale si avvicendano animali, ballerine, pagliacci, domatori, giocolieri, un popolo nomade e ambulante, pronto a sparire allo spegnersi delle luci.
Cimentandosi in ritratti surreali, le cui valenze pittorico-compositive ricordano Holbein, Fellini e Méliès, FeltusFeltus danno vita ad un circo vittoriano, che è spettacolo sublime ed armonia grottesca assieme.
Ai personaggi del circo, interpretati da Joseph, Tobias e dalle loro compagne, si sovrappongono altri temi, come la solitudine dell’infanzia e figure ancestrali di santi privati dei loro attributi. Il termine Domestic è qui una nozione di limite, non solo delle pareti di casa, dove i ritratti hanno luogo, ma anche di nicchia, in cui personaggi stereotipati sono costretti a mettere in gioco le loro emozioni e la propria identità.
Se il fondale è sempre lo stesso, un bersaglio multicolore, neutro e illusorio, le pose e il carattere dei personaggi sono sempre nuove, e in esse si avvicendano effimero e materiale, magia e cruda realtà. Childhood è invece il titolo di una serie di ritratti la cui poetica ricorda le cartoline di inizio novecento, con i giocattoli e le pose malinconiche, il tutto racchiuso da una stanza dalle mura a righe verticali, quasi una cella dell’animo.
Presente in mostra è anche uno schermo, inquadrato da una cornice di legno e da tendaggi, a ricordare il circo e il teatrino delle marionette. Qui si proietta HZ-kino, un breve filmato girato dietro l’obiettivo di una vecchia medium format, con il vetro graffiato, la polvere e la griglia sgranata a sottolineare il dietro le quinte delle sessioni fotografiche. FeltusFeltus lavorano con mezzi diversi, tradizionali e digitali, spesso adoperando vecchi apparecchi fotografici, che donano alle immagini un tratto distintivo.
I personaggi si animano e assumono una vita indipendente dal ritratto che li imprigiona, mentre la fotografia abbraccia sempre più qualità pittoriche e plastiche. L’obiettivo testimonia tanto il lavoro degli artisti quanto la peculiarità dei soggetti da fotografare e i soggetti rompono i limiti del proprio microcosmo per assumere valenze e tratti universali.
©CultFrame 03/2009
IMMAGINI
1 FeltusFeltus. Heimischer Zircus 5.17, 2008. C-DIP print from 24x36mm Cross-Processed negative on Fuji Crystal Archive semi-matt paper
2 FeltusFeltus. Heimischer Zircus 6.24, 2008. C-DIP print from 24x36mm Cross-Processed negative on Fuji Crystal Archive semi-matt paper
INFORMAZIONI
FeltusFeltus – Domestic Zircus
Dal 29 febbraio al 4 aprile 2009
Whitecross Gallery, 122 Whitecross Street, Londra / Telefono: (44)2072534252
Orario: martedì – sabato 11.00 – 18.00 / Ingresso libero
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