Una vita passata a combattere e non solo sul ring, cicatrici che raccontano una storia di forza esibita e di dolore nascosto, pelle che si fa arazzo di tatuaggi, simboli di un’esistenza cruda come la carne dell’avversario che si deve colpire… L’Ariete è tutto questo. L’Ariete è Rourke e nessun’ altro.
Darren Aronofsky trova l’ispirazione giusta, dopo il delirante The Fountain del 2006, per tracciare la parabola di un’esistenza ormai alle corde anche se non ancora rassegnata a gettare la spugna e fa di Randy un ritratto di brutale realismo ma non privo di vena struggente. L’Ariete ha fatto del wrestling il suo mondo e il suo credo, la passione primaria alla quale ha sacrificato tutto il resto, ad iniziare dai sentimenti, precludendosi, in vecchiaia, la possibilità di una “vita normale”.
Sul ring ha trovato gloria, fama e soddisfazione quelle che, oltre l’arena della lotta, sembrano impossibili da recuperare sul volto di una donna delusa o di una figlia arrabbiata. Il suo corpo di roccia, tradito da un cuore troppo debole, sembra adesso sgretolarsi sotto il peso degli anni e Randy, come mai prima d’ora, ha paura di quel nemico più grande di lui: la solitudine. Una lotta che si rivela da subito impari e nella quale il fisico, gonfio di muscoli e di stereodi, non può più nulla.
Stordito dal passato, umiliato dal presente, l’Ariete non si sottrae alla dura legge dello spettacolo che spegne luci e riflettori su chi, ormai, ha fatto il suo tempo.
Aronofsky punta la macchina da presa sull’Ariete ferito, i cui segni dei colpi – non soltanto fisici – tracciano l’immagine impietosa di un vecchio guerriero che cerca disperatamente di riscrivere la sua fine.
Mickey Rouke fa di Randy un protagonista straordinariamente dolente, mette in mostra le ecchimosi del corpo e dell’anima per regalarci un’intepretazione che non si dimentica. Rourke e Robinson non sono che la suprema fusione tra persona e personaggio, un tutt’uno di onore e dolore,realtà e finzione, storia scritta e vissuta… Aronofsky lascia a lui la scena e alla sua schiena spezzata il carico di tutto il film per innalzarlo come un trofeo.
Senza cedere alla tentazione di facili sentimentalismi o, ancor peggio, di pietà, The Wrestler è un film che fa dalla crudezza la sua forza, illuminata solo a tratti dai lampi di grazia di Evan Rachel Wood e dalla matura sensualità di Marisa Tomei. L’Ariete lotta, tra le corde e fuori, trascinadosi verso l’ultimo combattimento e salvare se stesso dal patetico desiderio di un gran finale.
©CultFrame 03/2009
TRAMA
Randy Robinson, detto l’Ariete, negli anni Ottanta era un famoso campione di wrestling ma, ora, in là con gli anni, tira avanti faticosamente combattendo nei circoli ricreativi. Dopo un infarto, tira le somme della sua vita cercando di recuperare il rapporto con la figlia e tentando di iniziare una relazione con una spogliarellista.
CREDITI
Titolo: The Wrestler / Regia: Darren Aronofsky / Sceneggiatura: Robert Siegel / Interpreti: Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood / Montaggio: Andy Weisblum / Musica: Clint Mansell / Produzione: Protozoa Pictures, Saturn Films / Distribuzione: Lucky Red / Paese: USA, 2008 / Durata: 105 minuti
LINK
IMDb. Darren Aronofsky – Filmografia