Disastro a Hollywood. Un film di Barry Levinson

SCRITTO DA
Giovanni Romani

barry_levinson-disastro_hollywood1Un’infernale cavalcata di due settimane, tra palate di psicofarmaci, feticci del lusso, famiglie sbriciolate e paranoia costante: questo è lo scampolo della vita miserabile di Ben, alter-ego prima letterario ed ora cinematografico del produttore Art Linson, che ha tratto dal proprio libro, What Just Happened? Bitter Hollywood Tales from the Front Line, una scenggiatura addomesticata per il grande schermo. Barry Levinson, profondo conoscitore dei meccanismi perversi del business, dirige con divertita indulgenza questa commedia finto-cinica e molto nevrotica: un inferno di spietata avidità nei cui gironi ci accompagna De Niro, produttore sull’orlo dell’abisso, in un ruolo che lo risolleva dalle ultime incolori prestazioni.

Disastro a Hollywood utilizza il debordante product placement per caratterizzare il protagonista perennemente assediato, quasi schiavo, delle icone della ricchezza: l’invasiva Porsche Cayenne nell’unica versione per veri ricchi, la costosissima macchina da caffè Jura, l’ossessionante telefonino…. Non c’è tempo per porsi domande esistenziali sul (non)senso di una vita così o per tentare di recuperare il rapporto con una delle ex-mogli, perché bisogna cancellare dal finale del film un cane sparato e convincere Bruce Willis a tagliarsi la barba prima dell’inizio delle riprese. Queste sono le priorità, il che rende la misura della profondità intellettuale di quella che un tempo è stata fucina di idee e creatività ed oggi è ridotta ad un’azienda gestita da giovani ed arroganti ragionieri che del cinema conoscono soltanto le cifre. Un business come un altro, soltanto con più droga ed una regola sola: i ricavi devono superare i costi, costi quel che costi.

 

Strepitoso cast con gli spiritosi Penn e Willis nei propri panni, Turturro devastato dalla gastrite nervosa ed un plauso speciale a Michael Wincott, caratterista specializzato in “cattivi”, qui in versione Keith Richards dello schermo, regista lisergicamente impavido. Situazioni surreali, come le umilianti proiezioni di prova, e turpiloquio divertente, ma alla fin fine ci si chiede: è tutto qua? Sarà per la “smussatura” della cattiveria originale del libro, sarà perché noi italiani siamo ormai campioni mondiali di cinismo, ma l’affresco hollywoodiano di Levinson non sorprende, non scandalizza, non svela nessun segreto, ma al contrario ci conforta confermando ciò che già sappiamo dell’industria cinematografica, ci consola cullandoci nell’illusione che, in fondo, sia tutta una commedia.

 

©CultFrame 04/2009

 


TRAMA

Due settimane d’inferno nella vita di Ben, un produttore cinematografico in declino, alla disperata ricerca di fondi per realizzare il film che potrebbe risollevare la sua carriera e le sue finanze.

 

 

CREDITI

Disastro a Hollywood / Titolo originale: What Just Happened / Regìa: Barry Levinson / Sceneggiatura: Art Linson / Fotografia: Stéphane Fontaine / Montaggio: Hank Corwin / Scenografia: Stefania Cella / Musica: Marcelo Zarvos / Interpreti: Robert De Niro, Stanley Tucci, John Turturro, Sean Penn, Robin Wright Penn, Bruce Willis, Catherine Keener, Michael Wincott / Produzione: 2929 Productions, Art Linson Productions, Tribeca Productions / Distribuzione: Medusa / Paese: USA, 2008 / Durata: 107 minuti

 

LINK

Sito ufficiale del film Disastro a Hollywood di Barry Levinson

Filmografia di Barry Levinson

Medusa

 

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Giovanni Romani

Nato a Udine, arraffo un diploma di maturità classica. Mi diplomo a Firenze alla Bottega Teatrale di Vittorio Gassmann. Me ne vado a Roma a far teatro, in seguito cinema con Gianni Amelio. Scippo una mediocre laurea in giurisprudenza alla Statale di Milano e nel contempo inizio a scrivere recensioni per il Messaggero Veneto. Abbandono la carta per la rete, prima con Cinema.it, per poi approdare a CultFrame - Arti Visive. Attualmente: avvocato tatuato cinefilo cinofilo.

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