Austin, Texas è il titolo della serie fotografica, pubblicata nel 2008 per il quarto numero dell’annuale Fashion Magazine, ormai celebre pubblicazione che la Magnum Photos affida di volta in volta ad uno dei suoi più talentuosi fotografi.
Opera di Lise Sarfati, arriva come continuazione di una trilogia formata dalle precedenti The New Life, Immaculate e She (serie quest’ultima incompiuta), il cui filo conduttore è quello della complessità dell’animo femminile, visto nella prospettiva di una eterna irrisolta adolescenza, ispirata al mito della giovinezza e dell’immaturità caro allo scrittore polacco Witold Gombrowicz.
In essa la fotografa francese mette (letteralmente) al centro delle proprie riprese alcune teenager americane, scelte per impersonare se stesse all’interno del proprio ambiente quotidiano, rigorosamente middle class, per meglio esprimere una sorta d’indefinibile “altrove” mentale, che loro appartiene.
L’omonima mostra alla Galleria Brancolini Grimaldi di Roma, seconda esposizione italiana per questa interessante autrice, propone una ventina di queste immagini.
Sono scatti dall’apparenza banale, eppure indefinibilmente curiosi. Evocano tanta fotografia di moda, con queste giovani donne il cui sguardo è per lo più perso nel vuoto, la cui bocca è atteggiata a un broncio perennemente insoddisfatto, abbigliate in una maniera che troppo spesso evoca altro dalle situazioni in cui le immagineremmo quotidianamente calate. E non sappiamo capire se siano più incongrui i tacchi a stiletto indossati sotto il vestitino corto nero da una ragazza, le cui braccia tatuate fanno sospettare che il motivo decorativo sulle sue calze nere sia in realtà costituito da ulteriori tatuaggi; o se non sia molto più strano l’aspetto da modeste e impeccabili casalinghe anni Cinquanta, che più d’una di loro ha, quando ricordiamo che la location di Austin è stata scelta non solo per il fatto di essere il centro geografico degli States, ma anche perché patria della scena rock underground.
Il pretesto documentario di ritrarre le giovani nei propri luoghi lascia ampio spazio alla finzione – orchestrata in un’apparenza di semplicità della scena, talora di minimalismo – che, ben lungi dal rendere tutto più vero, accresce quel senso d’inquieto spaesamento, già sufficientemente rimarcato dai colori lividi delle stampe oltre che dal vuoto in cui queste donne sono sistematicamente avvolte, anche quando si trovano in ambienti ingombri di oggetti. Oggetti i quali, a dire il vero, paiono sovente strategicamente piazzati per creare ulteriori disturbanti interrogativi: cosa ci farà mai, ad esempio, una sega elettrica, ritta nel suo imballo, in bella vista in un salotto?
A metà fra il ritratto e la staged photography, l’opera di Sarfati si può collocare forse più opportunamente in una forma narrativa, che ambisce a creare per queste adolescenti – intrappolate nelle convenzioni sociali, che l’abbigliamento attribuisce loro – “biografie immaginarie”, dando forma a personaggi tutti da interpretare all’interno di una realtà che non sempre riesce a combaciare col loro vissuto profondo.
©CultFrame 05/2009
IMMAGINI
1 Lise Sarfati. Kate#03. Austin, TX 2008. © Lise Sarfati, Courtesy Brancolini Grimaldi, Rome
2 Lise Sarfati. Christy#02. Austin, TX 2008. © Lise Sarfati, Courtesy Brancolini Grimaldi, Rome
3 Lise Sarfati. Eva-Claire#06. Austin, TX 2008. © Lise Sarfati, Courtesy Brancolini Grimaldi, Rome
INFORMAZIONI
Dal 6 maggio al 14 giugno 2009
Galleria Brancolini Grimaldi / via dei Tre Orologi 6/A, Roma / Telefono 0680693100
Lunedì – venerdì 10.00 – 13.30 e 13.30 – 19.00 / Ingresso libero
LINK
Lise Sarfati sul sito dell’Agenzia Magnum
Immagini realizzate da Lise Sarfati