Un uomo che osa sfidare Dio e lo incita a fulminarlo solo per dar prova della sua esistenza. Un’arrogante sfrontatezza e un sorriso beffardo che, invece, colpiscono lei, la giovane, bella e appassionata Ida Dalser che, con quell’incontro, segnò il suo destino.
Benito Mussolini era, allora, il direttore dell’Avanti!, ardente agitatore, antimonarchico e anticlericale. Agli occhi di lei, praticamente, un dio e come tale pronta a sacrificargli tutto, dai beni materiali fino alla sua stessa vita.
Una pagina misconosciuta della storia del dittatore che Bellocchio riporta alla luce dalle nebbie del passato per raccontare la dolorosa esistenza di una donna che fu, per amore, una combattente e una martire.
Non solo un’amante, quindi, ma il simbolo del coraggio femminile che Giovanna Mezzogiorno fa proprio fino in fondo facendo della Dalser quasi un’eroina tragica, piccolo gioiello incastonato nei tortuosi intrecci della Storia, per lei troppo grande e minacciosa.
Bellocchio sceglie proprio lei, una vita cancellata, per tracciare un più ampio ritratto del potere della sopraffazione. Una scelta che, più che “politica” diviene “etica” a sottolineare la forza di una volontà che non vuole rinunciare ad esistere e si oppone, con forza e dignità, a chi vuole destinarla all’oblio.
Ida Dalser grida la sua verità al mondo ma soprattutto a lui, al Duce che, da un certo punto in poi, non potrà più rivedere se non nelle immagini dei cinegiornali, attraverso il cono di luce di un proiettore che lo glorifica nei gesti e nelle parole.
Intelligente scelta del regista che affida a Timi (e al suo talento) il ruolo di Mussolini prima della sua ascesa al potere per poi mostrare il vero Benito nelle autentiche immagini di repertorio e nelle foto. In tal modo la distanza tra Ida e il suo amato, si fa abissale e incolmabile, così come quella tra la verità e la giustizia.
Bellocchio ridisegna il tragico con l’enfasi del ventennio, ridonda volutamente in stile futurista e traccia la parabola sfortunata di un’esistenza che assurge a simbolo di lotta.
Una vicenda che riaffiora tra la sabbia di un tempo che le fu nemico aprendo, in una memoria a lungo sepolta, un varco che sa di ferita. Dolorosa, scomoda, necessaria.
©CultFrame 05/2009
TRAMA
Ida Dalser è una giovane socialista di Trento che casualmente incontra Benito Mussolini, quando ancora il futuro dittatore era un mangiapreti di sinistra. Tra i due scocca la scintilla dell’attrazione erotica e mentale. Ma mentre Ida è innamorata follemente di Mussolini, quest’ultimo molto velocemente cambia idee politiche ed esistenziali e inizia a vivere sognando una gratificazione fatta solo ed esclusivamente di potere sul popolo italiano. I due hanno un figlio che però Mussolini non tratterà mai come tale. Ida Dalser rifiutata dal dittatore porterà avanti una battaglia impossibile perché sia riconosciuto il suo ruolo di “moglie” di Mussolini. La sua caparbietà sarà anche la sua rovina, e anche quella di suo figlio.
CREDITI
Titolo: Vincere / Regìa: Marco Bellocchio / Sceneggiatura: Marco Bellocchio e Daniela Ceselli / Fotografia: Daniele Ciprì / Montaggio: Francesca Calvelli / Scenografia: Marco Dentici / Musica: Carlo Crivelli/ Interpreti principali: Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Fausto Russo Alesi, Michela Cescon, Piergiorgio Bellocchio, Corrado Invernizzi, Paolo Pierobon / Produzione: Rai Cinema – Offside – Celluloid Dreams / Distribuzione: O1 Distribution/ Paese: Italia, 2009 / Durata: 128 minuti
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CULTFRAME. Vincere. Intervista al regista Marco Bellocchio
Sito ufficiale del film Vincere di Marco Bellocchio
Filmografia di Marco Bellocchio