Ma Madonna fa ancora scandalo? Forse lei avrebbe voluto e per questo ha scelto una materia scottante per il suo esordio dietro la macchina da presa avvenuto con questo Sacro e profano, in italiano, mentre in originale suona più che altro come ‘sporcizia e saggezza’, curiosamente distribuito dalla Sacher di Nanni Moretti. Quello che rimane impresso di questa prima regia della signora Ciccone è la sua voglia di colpire un po’ ovunque.
Sacro e profano ci propone, infatti, una galleria altmaniana di personaggi che vorrebbero essere trasgressivi ma che risultano semplicemente programmatici. Uno sguardo, quello della regista, fasullo e compiaciuto esattamente come è stata la carriera cinematografica della pop star (su quella musicale non ci pronunciamo), che va dallo scontato Body of Evidence al sopravalutato Evita, fino al disastroso Travolti dal destino. Unica eccezione forse Occhi di serpente di Abel Ferrara dove Madonna venne spogliata dal suo fascino (?) per abbandonarsi ad una quasi autobiografica seduta psicoanalitica. E infatti, Sacro e profano vuole essere una versione meno cupa del film di Ferrara e con le sue tre storie che si muovono parallelamente, e i suoi numerosi personaggi al limite del grottesco, cerca di diventare una riflessione filosofica alla Candide sulla vita odierna e sui miti del consumismo. Ma fallisce su tutti i fronti.
Con la spocchia di quelli che dicono “adesso io vi stupirò” la neo regista sceglie una serie di figure che rappresentano tutto quello che lei non è, e che non è mai stata: siamo infatti dalle parti dello showbiz ma quello più sfigato ed underground (per la cantante americana e per la sua visione del mondo queste due cose coincidono). Ma una qualità l’artista ce l’ha: dirige benissimo i suoi attori (oppure sono loro talmente bravi da non aver bisogno di un regista). Ed è così che, grazie alla Holly di Holly Weston, ballerina di danza classica che, per far fronte alle spese quotidiane, inizia a lavorare come lap dancer, a Juliette di Vicky McClure, che lavora come commessa in farmacia, oggetto del desiderio segreto del suo capo e che sogna di trasferirsi in Africa per aiutare i bambini malati di Aids, e sopratutto allo strepitoso ucraino Eugene Hutz, che il film riesce a non annoiare.
Hutz, già leader del gruppo punk-rock-gitano Gogol Bordello, torna a recitare dopo il debutto come attore in Ogni cosa è illuminata del quale curò anche le musica, scrivendo e interpretando tutti i brani della colonna sonora. In Sacro e profano, Hutz interpreta un personaggio eccentrico, che per pagarsi i concerti, si presta a fare da escort per clienti sadomaso, e ciò, c’è da scommetterci, non si discosta molto dalla vera natura dello stesso Hutz, il quale continua a curare anche la parte musicale dei film a cui partecipa, arrivando ad esibirsi con la sua band all’interno del film in brani di sicura presa come Wonderlust King e Gypsy Part of Town. Lui sì che vale il costo del biglietto, il film no!
CultFrame 06/2009
TRAMA
A.K. è un musicista costretto a soddisfare i fantasmi sadomaso dei suoi clienti per poter finanziare le prove del suo gruppo punk-gitano. Juliette lavora in una farmacia ma sogna di fare la volontaria in Africa. Holly è una ballerina classica che, per pagare l’affitto, inizia una carriera inaspettatamente brillante come lap dancer. Attorno a questi personaggi si sviluppa una Londra colorata e multietnica, una metropoli complessa abitata da numerosi e stravaganti personaggi folkloristici.
CREDITI
Titolo: Sacro e profano / Titolo originale: Filth and Wisdom / Regìa: Madonna / Sceneggiatura: Madonna, Dan Cadan/ Fotografia: Tim Maurice-Jones / Montaggio: Russell Icke / Scenografia: Gideon Ponte / Musica: Vari/ Interpreti principali: Eugene Hutz, Holly Weston, Vicky McClure / Produzione: Semtex films / Distribuzione: Sacher / Paese: GB, 2008 / Durata: 80 minuti
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