Chi vi dirà che Bastardi senza gloria è un film di guerra ha preso un abbaglio colossale. Bastardi senza gloria (Inglorious Basterds) usa il cinema di guerra per mettere in scena una pellicola sul linguaggio. Linguaggio sì cinematografico ma anche verbale. E questo è uno dei motivi più importanti per vedere il nuovo film di Quentin Tarantino in versione originale.
Si parte con un titolo che storpia quello americano dell’ormai celebre film di Castellari, ossia Quel maledetto treno blindato- Bastardi senza gloria, per approdare a una pellicola non più piena di divertenti siparietti pulp oppure di esercizi di stile (riusciti) di metacinematografia che per quanto geniali non riuscivano a creare vera tensione narrativa. Invece, in questo film straordinario, scritto benissimo dallo stesso Tarantino, il regista americano comincia con una mezz’ora al cardiopalma che genera suspense solo grazie all’uso della parola.
Due uomini si confrontano verbalmente: uno è un contadino impaurito e l’altro è un nazista che usa la parola come strumento machiavellico di controllo e di potere. Già questo inizio basterebbe a far entrare Bastardi senza gloria negli annali. Intanto, Quentin Tarantino stravolge la verità storica con elegante arroganza, mescola personaggi veri ad altri talmente falsi da risultare verosimili, e riscrive la fine della Seconda Guerra Mondiale all’interno di una sala cinematografica. A ciò si aggiunge il linguaggio del cinema stesso: Tarantino amalgama il suo amato cinema di serie B e C con i grandi film di guerra anche americani e lo fa alla sua maniera.
Per la prima volta firma un film serio, raccontato in maniera impeccabile, in cui si ha l’impressione che l’ironia, per la verità sottilissima, la fa da padrona e in cui il nostro non rinuncia persino a un certo aspetto cartoonesco. Se questo non è arte sublime…. E poi i volti e i nomi. Quest’ultimi sono un gioco ammiccante continuo verso il cinema italiano. Poi una serie di riuscite figure femminili che abbracciano il modello europeo da Marlene Dietrich a Danielle Darrieux, da Hildegard Knef a Ilona Massey; e infine un Hitler di lubitschiana memoria. Un cast foltissimo in vena di virtuosismi, capeggiato da un istrionico Brad Pitt, ma una nota di merito va sopratutto a Cristopher Waltz nella parte del sarcastico, quanto agghiacciante e atroce, generale tedesco crudele e disumano cacciatore degli ebrei. Un vero capolavoro.
© CultFrame 09/2009
TRAMA
Il tenente americano Aldo Raine, detto l’Apache, e il suo gruppo di bastards, tutti di origine ebrea, hanno una missione: raggiungere la Francia occupata dai tedeschi e sterminare, nel modo più cruento possibile, tutti i nazisti che incroceranno nel loro cammino. Non solo: dovranno portare all’Apache il loro scalpo. In parallelo una giovane donna ebrea vede massacrare l’intera sua famiglia dal colonnello Hans Landa. Miracolosamente la ragazza riesce a fuggire. Giunta a Parigi, sotto falsa identità, si troverà a gestire un cinema che diverrà il centro di una congiura.
CREDITI
Titolo: Bastardi senza gloria / Titolo originale: Inglorious Basterds / Regìa: Quentin Tarantino / Sceneggiatura: Quentin Tarantino / Fotografia: Robert Richardson / Montaggio: Sally Menke / Scenografia: Marco Bittner Rosser, Stephan O. Gessler / Interpreti principali: Brad Pitt, Diane Kruger, Mélanie Laurent, Christoph Waltz, Tim Roth, Michael Fassbender / Produzione: Lawrence Bender Productions, The Weinstein Company / Distribuzione: Universal / Paese: Usa, 2009 / Durata: 148 minuti
SUL WEB
Sito ufficiale del film Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino
Filmografia di Quentin Tarantino
Universal