Il grande sogno. Un film di Michele Placido

SCRITTO DA
Eleonora Saracino

michele_placido-il_grande_sogno“E’ un film molto autobiografio, una sorta di affresco d’epoca sul movimento ideale e le lotte giovanili del ’68 che risente molto della mia vera esperienza in quegli anni…”, così Michele Placido parla dell’obiettivo che, con questo film, si era prefissato, quello di raccontare un’epoca vista attraverso le battaglie dei giovani e, ancor più intimamente, anche nei piccoli, grandi scontri in seno ad una famiglia borghese. Tutto ciò però resta solo un’intenzione poiché il risultato che ne deriva è un confuso assemblaggio di immagini in cui nessun argomento è mai realmente approfondito.  La guerra del Vietnam, l’impegno politico, la voglia di cambiare il mondo sono elementi che, ne Il grande sogno, finiscono per  banalizzarsi in una narrazione di inquietante superficialità. La passione che animava i ragazzi in quella formidabile stagione resta intrappolata in triti cliché e in nessuna inquadratura emerge la forza e l’impeto dai quali scaturirono le battaglie, pubbliche e private, di chi allora contribuì a scrivere un pezzo di Storia.

I tre protagonisti non sono che mesti stereotipi le cui azioni, così come i sentimenti, risultano più che prevedibili incasellati come sono nell’ovvio schema del triangolo amoroso. Perché è a ciò che, da un certo punto in poi, l’intero film si riduce. La lotta politica e gli ideali si smarriscono nel dramma privato di Laura, della sua famiglia e del suo cuore diviso tra due uomini. Storie d’amore e lotte contadine, Nixon e le corse in Vespa tra le strade di Roma, la liberazione sessuale e il granitico cattolicesimo di una coppia di genitori simbolo di ottusità… Placido mescola tutto questo e, come la mistura di quella molotov fatale che farà esplodere il dramma, deflagra in un’ovvietà devastante. Il “trittico” Argentero/Scamarcio/Trinca non aiuta anche se il primo, rispetto ai suoi colleghi, si rivela– almeno – più onestamente volenteroso. Ciò che manca, in questo film, è il senso profondo dell’autentico, la verità appassionata che coinvolge, scuote e rende vivo il senso della Storia. Privati del “vero” ogni racconto, o opera, o film vanificano la loro essenza, destinati al nulla che vi rimane.

 

©CultFrame 09/2009

 

 

TRAMA

Nicola è un ragazzo pugliese che fa il poliziotto ma sogna di fare l’attore. Infiltrato nel mondo studentesco durante le lotte universitarie, incontra Laura, giovane della buona borghesia cattolica, e Libero, studente operaio, leader del movimento studentesco che sogna la rivoluzione. La ragazza è sedotta, per motivi diversi, da entrambi e, al tempo stesso, deve far  fronte alle ostilità dei suoi genitori che non capiscono il suo impegno politico. Nicola, Laura e Libero porteranno avanti le loro idee, affrontando anche gli aspetti più dolorosi delle loro scelte.

 

CREDITI

Titolo: Il grande sogno / Regia: Michele Placido / Sceneggiatura: Doriana Leondeff, Angelo Pasquini, Michele Placido/ Interpreti: Riccardo Scamarcio, Luca Argentero, Jasmine Trinca, Laura Morante, Silvio Orlando / Fotografia: Arnaldo Catinari / Montaggio: Consuelo Catucci / Musica: Nicola Piovani/ Produzione: Pietro Valsecchi e Camilla Nesbitt, Taodue, Babe Film in collaborazione con Medusa Film/ Distribuzione: Medusa Film/ Italia-Francia, 2009/ durata: 101 minuti

 

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Filmografia di Michele Placido

 

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Eleonora Saracino

Eleonora Saracino, giornalista, critico cinematografico e membro del Sindacato Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), si è laureata in Storia e Critica del cinema con una tesi sul rapporto Letteratura & Cinema. Ha collaborato con Cinema.it e, attualmente, fa parte della redazione di CulfFrame Arti Visive e di CineCriticaWeb. Ha lavorato nell’industria cinematografica presso la Columbia Tri Star Pictures ed è stata caporedattore del mensile Matrix e della rivista Vox Roma. Autrice di saggi sul linguaggio cinematografico ha pubblicato, insieme a Daniel Montigiani, il libro “American Horror Story. Mitologia moderna dell'immaginario deforme” (Viola Editrice).

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