Immaginiamo una montagna e giriamo intorno ad essa. Guardandola da un’angolazione la vedremo sempre uguale osservandola anche da un’altra? Per Rivette quel che stiamo vedendo può mutare, progressivamente, sotto i nostri occhi e rivelare una serie di strati di realtà e di verità sempre diverse. La sua eroina, Kate, è imprigionata dal proprio passato, da un ricordo che la strugge, da una morte che torna ad ossessionarla… Dopo tanti anni decide di riprendere la strada di un tempo, ritornare sul luogo della sofferenza non tanto per liberarsene ma, al contrario, per verificare come la fitta del dolore non si sia ancora sopita.
Il circo, la sua pista illuminata dalle luci che si fa cerchio magico dove “ogni cosa può accadere”, esprime metaforicamente l’orizzonte delle possibilità e, secondo una messa in scena squisitamente teatrale Rivette, racconta la storia di una salvezza o, ancor meglio, di una guarigione. Tra simboli e parole il regista mette a nudo l’anima di Kate che, suo malgrado, si trova al cospetto di un “salvatore” sbucato dal nulla, estraneo (anche per la provenienza) alla sua vita e al suo sgomento. Come una favola narrata da un vecchio cantastorie il film si dipana attraverso gesti, silenzi e battute che fanno della realtà un nuovo spettacolo, un numero nel numero, di un carrozzone esistenziale al quale tutti teniamo dietro. Rivette racconta anche se, nel farlo, smarrisce un po’ il suo potere incantatorio nella recitazione forzosa di Castellitto e nello sguardo distratto di Jane Birkin, entrambi troppo distanti l’uno dall’altra per far sì che emerga davvero il legame che lega i loro destini. Una fiaba breve che si ascolta senza il sussulto di una vera emozione ma con la quieta attenzione che si riserva ad un vecchio maestro sotto il riverbero, ancora nitido, della sua grandezza.
©CultFrame 09/2009
TRAMA
Alla vigilia della tornée estiva il fondatore di un piccolo circo muore improvvisamente. Viene chiamata ad occuparsi dello spettacolo Kate, la figlia maggiore, che aveva lasciato il circo 15 anni prima in seguito ad un tragico incidente capitato al suo innamorato. Casualmente la donna incontra Vittorio, un italiano che si appassiona alla vita circense e decide di seguirli.
CREDITI
Titolo: Questione di punti di vista / Titolo originale: 36 vuese du Pic Saint Loup/ Regia: Jacques Rivette / Sceneggiatura: Jacques Rivette / Interpreti: Jane Birkin, Sergio Castellitto, André Marcon, Jacques Bonaffé / Fotografia: Irina Lubtchanksy / Montaggio: Nicole Labtchansky/ Produzione: Cinemaundici, Alien Produzioni, Pierre Grise Productions, France 2 Cinema, Rai Cinema / Distribuzione: Bolero Film / Italia-Francia 2009 / Durata: 75 minuti.