La doppia ora è il momento in cui i numeri delle ore e dei minuti diventano gemelli, la casualità di una frazione di tempo e, per i protagonisti, un modo di giocare ad esprimere un desiderio. Ma è, anche, la possibilità di un’identità “altra” che si cela sotto la maschera di un’esistenza apparentemente come tante. Pietro e Sonia non sono ciò che sembrano. Entrambi vivono sotto il peso di un passato che pare alleviarsi nel momento in cui si incontrano ma la loro passione non può nutrirsi di verità.
Capotondi avvolge i suoi protagonisti in un’atmosfera di mistero nel tentativo di fare di esso la linfa vitale del film. Al contrario lo soffoca in una confusione che vorrebbe spacciare per suspense e inanella una serie di situazioni che, in luogo della tensione, si risolvono in ridicoli cliché di genere. Luci che si spengono, oscure presenze, strani suicidi…. Per la prima parte del film lo spettatore si chiede cosa stia guardando e poi, ad un certo punto, arriva lo svelamento che, ovviamente, non racconteremo ma che, altrettanto ovviamente, non è così difficile da immaginare.
Il noir che, forse, era nelle intenzioni del regista si rivela essere solo una sfumatura fosca in una sceneggiatura inconsistente e non priva di una certa sciatteria narrativa. Capotondi, che viene dalla fotografia pubblicitaria e dai video musicali, ha difficoltà a maneggiare la “materia cinema” di cui, evidentemente, non conosce bene la peculiarità del linguaggio. L’impressione del già visto (e fatto molto meglio) diventa irritante quanto l’interpretazione della bella Rappoport che replica il ruolo che interpretò ne La sconosciuta senza staccarsi di un millimetro dall’espressione sofferta e sgomenta della donna in preda ad un destino avverso già raccontata da Tornatore. Timi, che altrove ha fatto sfoggio del suo talento, sembra fare quel che può ma non basta a salvare il film dal naufragio nel mediocre.
©CultFrame 09/2009
TRAMA
Sonia viene da Lubiana e fa la cameriera in un albergo. Guido è un ex poliziotto che lavora come guardiano in una villa fuori città. Si incontrano in uno speed date e tra loro scatta subito l’attrazione. Iniziano a frequentarsi ma, improvvisamente, Guido muore, vittima dei ladri che hanno svaligiato la casa che sorvegliava. Dopo quest’episodio il mondo di Sonia sembra andare in frantumi mentre la donna, contro ogni logica, continua a rivedere Guido. Chi è quest’uomo veramente e chi è lei? La risposta arriverà in seguito ad un continuo capovolgimento degli eventi.
CREDITI
Titolo: La doppia ora / Regia: Giuseppe Capotondi / Sceneggiatura: Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo / Interpreti: Ksenia Rappoport, Filippo Timi, Antonia Truppo, Gaetano Bruno, Lucia Poli / Fotografia: Tat Radcliffe/ Montaggio: Guido Notari / Produzione: Medusa Film – Indigo Film/ Distribuzione: Medusa / Italia, 2009 / Durata: 95 minuti