Francesca. Intervista al regista Bobby Paunescu

SCRITTO DA
Nikola Roumeliotis

bobby_paunescu-francesca1Ha aperto la sezione Orizzonti della 66ma  Mostra del Cinema di Venezia. Scritto e diretto da Bobby Paunescu e prodotto dallo stesso regista insieme a Cristi Puiu, il regista che ha cambiato il volto del cinema romeno, Francesca è uscito finalmente nelle sale italiane. In realtà l’uscita è stata ritardata  per motivi tutt’altro che cinematografici.
Si tratta di una storia tutta romena. La protagonista stessa rappresenta il suo popolo nelle speranze, nelle difficoltà e soprattutto nelle aspirazioni; purtroppo il punto focale dell’opera si è spostato a causa di una vera e propria azione legale per un epiteto offensivo, contenuto nel copione, riferito all’on. Alessandra Mussolini. Nonostante l’esponente politico in questione abbia intentato una causa per bloccare l’uscita del film, Francesca ce l’ha fatta. Abbiamo incontrato il regista.

Bobby Paunescu, ci racconta come è nato Francesca ?

L’ho scritto di getto, appena è arrivata in Romania la notizia della morte violenta della signora Giovanna Reggiani, violentata e uccisa a Roma da un rom rumeno. Ero negli studi della tv, a Bucarest, e arrivarono il Presidente della Repubblica e il suo seguito: erano pallidissimi. Ci dissero quello che era successo a Roma e delle reazioni che quell’omicidio aveva scatenato. Io mi sento, per la mia storia personale, metà italiano e metà rumeno: quel fatto e quello che è successo dopo, mi hanno fatto doppiamente vergognare. Perché se il Consiglio dei Ministri italiano, che si era subito riunito in sessione straordinaria, aveva avuto reazioni prevedibili ma molto aggressive, i rumeni hanno peggiorato le cose specificando che il colpevole era di etnia zingara e non rumena. Non so chi sia più razzista dell’altro. Perché è vero che in Romania i rom sono da sempre un problema, visto che sono loro i primi a non volersi integrare, ma un atteggiamento del genere non ha fatto che alzare ulteriori muri. Poi è arrivata la signora Mussolini, dicendo che i rumeni hanno la violenza sessuale nel Dna, espressione detta per motivi politici, visto che si stavano avvicinando le elezioni per il sindaco di Roma….

Il suo film in fondo non è la storia di un’emigrante rumena in Italia, ma è piuttosto uno spaccato del suo paese, che alla fine non è tanto diverso dal nostro…

Sarebbe stato tropo “facile” raccontare di una povera ragazza sfruttata, o di una famiglia che non ha i mezzi per arrivare alla fine del mese… Invece la mia bellissima protagonista ha un lavoro, sa cosa vuole, ha anche un amico gay ossessionato dalla moda. Io volevo veramente ritrarre il mio paese come è, soprattutto rappresentare la crisi di identità che lo caratterizza e che è all’origine di questo quadro sconfortante. Ci sono battute ironiche anche sulla UE. Nei  primi anni ’90 ci dicevano che ci avrebbe accettati solo se fossimo riusciti a integrare i Rom, e oggi i Rom sono un problema dell’intera UE e non solo della Romania. In Italia ci sono circa 1.400.000 rumeni, al 90% di etnia rom, e in Romania non si sta poi così male. L’economia di mercato negli ultimi dieci anni ha creato una borghesia.

bobby_paunescu-francesca2Ma allora perché Francesca vuole venire in Italia?

E’ molto semplice: perché l’Italia per noi è ancora la terra dei sogni, è come era l’America per voi. Probabilmente oggi la maggior parte degli emigranti rumeni arrivano in Italia sperando di risolvere quella crisi di identità che li attanaglia nel loro Paese. Non a caso molte sono laureate che accettano di fare le badanti, e sono frustrate. Ma se davanti a questo problema mettiamo anche la vostra crisi d’identità ecco che le cose si complicano,.

L’immagine dell’Italia che viene fuori non è rassicurante, ma nemmeno quella di una città come Bucarest…

Volevo fare soprattutto un film onesto, non un film turistico. Conosco la Romania e i cittadini romeni, per la maggior parte conducono una vita tranquilla. Francesca è un’insegnante, ha bravi amici e un fidanzato che ha debiti, ma anche lui è una persona buona. Molti dei ragazzi che partono in cerca di fortuna in Italia, non sanno nemmeno perché lo fanno. La Romania ha più o meno gli stessi problemi dell’Italia. Non dobbiamo dimenticare che la romanizzazione della Romania è cominciata con i daci. È anche vero che dietro la realtà di famiglie borghesi, ce n’è un’altra facciata fatta di criminalità. La criminalità lì non è organizzata, ci sono persone come Remulus, il nome è lo stesso del ragazzo rumeno colpevole dello stupro in Italia, e quelli del suo gruppo, che non sapendo cosa fare vivono di piccoli e grandi crimini. E poi c’è anche la corruzione delle istituzioni ma di quella ne sapete qualcosa anche voi…

Chi è Francesca?

Il nome della protagonista è ispirato a quello della santa protettrice degli emigranti, Francesca Cabrini, che ho scoperto essere morta il 22 dicembre del 1917. Il 22 dicembre è proprio il giorno della rivoluzione che ha aperto le frontiere della Romania e la libertà di uscire dai confini nazionali. Francesca è il simbolo della donna forte, che sente il peso della responsabilità della famiglia e del fidanzato sulle sue spalle e, sembra non dare peso ai falsi stereotipi sugli italiani. Cerca di raggiungere la terra promessa, ma sarà proprio il rispetto per la famiglia e gli affetti a portarla indietro. Ma Francesca è anche una metafora della società rumena di oggi e di come si rapporta con il suo passato.

©CultFrame 11/2009

 

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Filmografia di Bobby Paunescu
Sito ufficiale del film Francesca di Bobby Paunescu

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Nikola Roumeliotis

Nicola Roumeliotis, giornalista, critico cinematografico, si occupa da anni dei generi cinematografici ma anche esperto musicale privilegiando la musica jazz e il lounge. Voce storica di Radio Città Futura per la quale ha creato format e condotto trasmissioni dal 1992 al 2006. Dopo aver contribuito a creare la web radio della Fandango insieme a Johnny Palomba e trasmesso su LifeGate Radio dal 2011 ha una propria agenzia giornalistica dedicata al cinema come NRCinema News.

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