Fra le immagini. Fotografia, cinema, video. Un libro di Raymond Bellour

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

raymond_bellour-fra_le_immaginiIl percorso critico/divulgativo e la linea editoriale della nostra rivista stanno a testimoniare come l’impegno principale di CultFrame – Arti Visive sia quello di abbattere confini e barriere esistenti tra espressioni culturali e linguaggi artistici. Ancor di più, la nostra intenzione è quella di riflettere sui punti di connessione rintracciabili tra cinema, fotografia e videoarte, ma anche di far emergere dall’oblio i collegamenti ulteriori che queste discipline hanno con la letteratura e la pittura.
Oggi poi, ragionare criticamente utilizzando il sistema dei compartimenti stagni non ha più senso, visto che la tecnologia digitale ha fatto compiere alla progressione del “super linguaggio meticcio/visuale” del nostro tempo un’accelerazione significativa (ma il processo era già perfettamente attivo nella fase analogica/elettronica).
Ebbene, il nostro approccio teorico affonda le sue radici nel gigantesco e lucido lavoro svolto con certosina attenzione e precisione da uno dei maggiori critici delle arti visive in attività: Raymond Bellour.
Da sempre Bellour svolge una fondamentale azione di esondazione continua del ragionamento sulle espressioni visuali tecnologiche; le sue derive critiche si intrecciano una nelle altre determinando un commistione del pensiero sul cinema, sulla fotografia e sul video con la letteratura, la pittura, la riflessione filosofica, l’approccio semiologico. Entrano in gioco nel suo metodo critico anche altri fattori apparentemente distanti come la televisione, la psicoanalisi, la questione della memoria e i concetti di rappresentazione e realtà.

Tale complesso mosaico intellettuale è ben delineato nel libro intitolato Fra le immagini, pubblicato da Bruno Mondadori nel 2007 (la prima edizione francese risale al 2002 ed è intitolata L’entre-Images, S.N.E.L.A. – La Différence).
Fra le immagini è una raccolta di saggi di assoluta rilevanza per chiunque voglia avvicinarsi agli argomenti sopradescritti in maniera non superficiale e non convenzionale.
Bellour compie una specie di viaggio tra i linguaggi visuali soffermandosi proprio in quegli interstizi, in quei luoghi misti e (in)visibili, nei quali le arti visive contemporanee hanno saputo compiere uno scarto realmente sostanzioso. Bellour sfugge alle catalogazioni ferree, si muove con libertà e rigore tra cinema, fotografia e video analizzando con lucidità esemplare i territori meticci nei quali queste discipline si incontrano, si sovrappongono, si fondono.
La relazione tra televisione e espressione video, il problema della riflessione di Marcel Proust sulla fotografia, le imprevedibili connessioni visuali tra Bill Viola e Orson Welles, “l’intrusione” della fotografia nel cinema, i concetti di mosso e sequenza nel linguaggio fotografico. Tutti temi centrali che Bellour affronta certamente in chiave del tutto teorica ma anche attraverso una serie impressionante e colta di “pezze d’appoggio” di indiscutibile spessore. Si va dalla regista/videoartista Chantal Ackerman al critico Roland Barthes, dalle visioni di Ingmar Bergman a quelle di Jean-Luc Godard, dal fotografo William Klein agli artisti (video) Woody e Steina Vasulka.

Raymond Bellour sembra saltare di palo in frasca ma in verità non perde mai la direzione del suo discorso, anzi man mano che il suo libro va avanti ci si può accorgere di come lo studioso stia dipanando con incredibile brillantezza e creatività critica la matassa.
Il suo libro impone al lettore la massima attenzione, non perché sia scritto in modo criptico (tutt’altro, anzi la lettura è piacevole), ma solo perché la materia trattata è caratterizzata da quella impalpabilità che contraddistingue le zone di passaggio dei linguaggi espressivi. Allo stesso tempo, però, tali zone rappresentano (forse in modo paradossale) la colonna vertebrale del progresso delle arti visive contemporanee. E Raymond Bellour lo dimostra in maniera inequivocabile.

©CultFrame 12/2009

 

CREDITI
Fra le immagini – Fotografia, Cinema, Video di Raymond Bellour / Editore: Bruno Mondadori, 2007 / Collana: Sintesi / 389 Pagine / Prezzo: 32,00 euro / ISBN: 9 788842 420255

LINK
Punto di Svista. Per una fotografia liberata dalle immagini
Bruno Mondadori

INDICE
Premessa all’edizione italiana / di Vincenza Costantino e Andrea Lissoni
Nota al secolo
Fra le immagini / L’analisi infiammata / Thierry Kuntzel e il ritorno della scrittura / L’utopia video / Quando la foto del cinema si scrive / Lo spettatore pensoso / La gabella del fantasma / La durata-cristallo / “Moi, je suis une image” / L’interruzione, l’istante / Sei film (di sfuggita) / I bordi della finzione / Fra i corpi / Le immagini del mondo / La memoria che brucia / Il video secondo san Giovanni / L’ultimo uomo in croce / L’arte della dimostrazione / La forma in cui passa il mio sguardo / La lettera dice ancora / Autoritratti
Ringraziamenti, riferimenti bibliografici e crediti fotografici / Note / Indice dei nomi

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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