Un’idea di cinema. Itinerari d’autore fra eccesso e stupore. Un libro di Piero Spila

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

piero_spila-idea_di_cinemaSe diamo per scontato, come effettivamente crediamo, che la critica cinematografica abbia una sua inoppugnabile funzione culturale, finanche sociale, non possiamo che considerare un viaggio critico all’interno della storia del cinema durato oltre quaranta anni una straordinaria avventura in grado di fornire molti insegnamenti a coloro i quali vogliano avvicinarsi a questa pratica analitico/interpretativa attualmente così bistrattata.

Ci riferiamo al lungo, e ancora oggi nel pieno del suo sviluppo, percorso effettuato da Piero Spila, itinerario iniziato alla metà degli anni sessanta nell’ambito di una rivista ormai scomparsa come Cinema & Film.
Oggi Piero Spila è Vice Presidente del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI e Condirettore della rivista CineCritica. Svolge attività di insegnamento, come docente di linguaggio cinematografico, collabora con facoltà universitarie in Italia e all’estero, scrive sceneggiature.
Il suo impegno culturale e critico non è mai cessato da quattro decenni a questa parte, dunque, e la sua opera di approfondimento sull’evoluzione dell’arte cinematografica è stata sempre caratterizzata da un’impostazione nitida, rigorosa e intellettualmente vivace e onesta.
Testimonia ciò un volume edito da FalsoPiano intitolato Un’idea di cinema. Il sottotitolo, Itinerari d’autore fra eccesso e stupore, è eloquente e chiarisce subito la presenza di un filo rosso che attraversa in modo sottile l’intero tragitto critico di Spila.
Come spiega l’autore nell’introduzione al testo, esistono registi che hanno lavorato “sulla sperimentazione e sui limiti”, altri invece che si sono concentrati “sulla forma e lo stile”. Ma ciò che ha sempre attratto la sua attenzione erano quei cineasti che operavano nell’area dell’eccesso, non solo quello espressivo (palese e riconoscibile), ma anche quello più sottile e ambiguo.
Ecco, dunque, che le oltre duecentoventi pagine del libro, propongono al lettore un panorama di incredibile ricchezza che comprende registi come Luis Buñuel, Manoel de Oliveira, Orson Welles, Akira Kurosawa, Jean-Luc Godard e Pier Paolo Pasolini (solo per fare alcuni nomi).

Si tratta di una sinfonia di articoli, pubblicati su riviste (Cinema & Film, Linea d’Ombra, Nuovi Argomenti, CineCritica…), quotidiani (Reporter), libri. Leggendo, uno a uno i saggi pubblicati si ha la netta impressione che Spila abbia saputo in tutti questi anni tenere saldamente in mano il timone del proprio approccio critico, privilegiando il metodo, la brillantezza dell’analisi e la curiosità della scoperta. Questa scelta non gli ha impedito, però, di compiere interessanti guizzi interpretativi. Per tale motivo, in questo volume, si avverte sempre la presenza di un critico mai arroccato su posizioni conservative ma sempre alla ricerca di nuovi territori da esplorare.
Tra i diversi capitoli, vi segnaliamo alcuni dei più stimolanti: quello su John Huston e sul suo ultimo capolavoro The Dead, quello intitolato “Straub-Huillet e lo stupore del cinema” e quello sul regista indiano Ritwik Ghatak.
Decisamente significativi ci sembrano inoltre, gli approfondimenti dedicati a Marco Ferreri e Carmelo Bene, autori messi, tra l’altro in parallelo, nel capitolo dedicato al maestro del teatro italiano scomparso nel 2002.
Il cinema italiano di oggi è affrontato soprattutto attraverso le figure di Nanni Moretti, Gianni Amelio e Matteo Garrone, mentre la stretta attualità (relativa al 2009) emerge nelle note collocate in coda ai saggi incentrati su Michael Haneke e Lars Von Trier.

Nonostante quanto affermato da Spila nell’introduzione (in merito ai saggi elaborati nei lontani anni sessanta), dobbiamo affermare come lo stile critico dell’autore del libro sia sempre contraddistinto da una linea comunicativa che mette sullo stesso piano profondità critica, severità del pensiero e relazione diretta con il lettore. Noi, non abbiano trovato “criptici” i testi pubblicati per Cinema & Film, anzi li consideriamo esempi fulgidi di rigore critico e spirito di ricerca.
La lettura di Un’idea di cinema è dunque costantemente gradevole, ritmica, interessante e lascia trasparire l’elemento cardine della storia critico/culturale di Piero Spila: la passione lucida e intelligente, nei riguardi del cinema e della vita.

©CultFrame 01/2010

CREDITI
Titolo: Un’idea di cinema / Sottotitolo: Itinerari d’autore fra eccesso e stupore / Autore: Piero Spila / Editore: Edizioni FalsoPiano / Anno: 2010 / Pagine: 223 / Prezzo: 17,00 euro / ISBN: 978-88-89782-73-6

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Edizioni Falsopiano

INDICE DEL LIBRO

Premessa / Sull’eccesso e lo stupore, il cinema e la critica

ERANO DEI / Lumière e la scena primaria / Fritz Lang: il cinema inesorabile e le geometrie del destino / Cecil De Mille e l’onnipotenza / Luis Bunuel: la coscienza dell’irrealtà / Henri Alekan: lo sguardo degli angeli / L’effetto Manoel De Oliveira

IL GRANDE CIELO / Orson Welles: lontano da Hollywood / Robert Bresson: la colpa e l’innocenza / Oltre la inea: il metodo Rossellini / Il cinema universale di Kurosawa / Ritwik Ghatak: il Bengala è lontano / Il primo Chabrol: il soliloquio raggiunto / Il secondo Chabrol: piccoli omicidi fuori dal genere / Jerry Lewis: la comicità, il caos, lo sperpero / Jean-Luc Godard: la rivoluzione dentro / pasolini: l’omologazione e la differenza / Ermanno Olmi: il valore della diversità / Sergio Leone: elegia della circolarità / John Huston: l’ultimo inno alla vita

OMBRE ROSSE / Gianni Amico: i piani sequenza di “Tropici” / Straub_Huillet e lo stupore del cinema / Straub Huillet cineasti italiani (intervista) / Andy Warhol: il cinema della semplicità / Marco Ferreri: gli specchi e le maschere / Carmelo Bene: maschere e rivoluzioni / Mario Schifano: trilogia per un massacro / Norman Mailer: immagine e demistificazione / La Georgia di Otar Ioseliani / Dennis Hopper: l’altra parte del fiume / Nagisa Oshima: il dovere dello sguardo / Brian De Palma: lo sguardo punito

VERSO IL 2001, E OLTRE / Gianni Amelio e le buone cause / La guerra secondo Clint Eastwood / Padri e figli nel cinema di Nanni Moretti / David Lynch: delicati equilibri e orrori quotidiani / Hou Hsiao-Hsien: sogni e incubi del nuovo millennio / Michael Haneke: abissi, ossessioni, desideri / Gli implacabili shock di Lars Von Trier / Matteo Garrone e il discorso interrotto di Pasolini

Nota editoriale di Fabio Francione

Indice dei nomi / indice dei film

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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